L’occasione farebbe la gioia delle associazioni alpinistiche dell’area austro-tedesca. Per loro, infatti, l'anniversario che cadrà nel 2011 potrebbe essere occasione di festa, uno dei tanti Jubiläum. Sto parlando della Punta Nera, cima del gruppo del Sorapis, che fu violata 135 anni fa, verosimilmente nel 1876 e forse per caso. Il primo salitore - la guida Alessandro Lacedelli da Meleres, antesignano dell’alpinismo - raggiunse la Punta, che domina dall'alto la vallata d’Ampezzo, seguendo un camoscio, animale di cui era appassionato cacciatore. L'ascensione, che, fino all'apertura della Funivia Faloria (1939), si doveva compiere a piedi da Cortina o dal Passo Tre Croci e richiedeva fino a cinque ore di cammino solo per l’andata, già nel 1898 appariva nel tariffario delle guide: durata della gita 12 ore, prezzo 12 corone. Oggi la funivia permette di salire e scendere in mezza giornata o poco più, e in vetta giungono in pochi. Ricordo che dal 9/9/2000 - giorno in cui, dopo tanti anni, l'amico Giulio portò sulla sommità un nuovo “libro di vetta” - fino al 17/8/1991, quando vi compii la terza delle mie 8 salite, contai la bellezza di 22 firme, tra cui solo tre di locali. Il regno indisturbato delle cacce di Sandro da Meleres, una grande montagna che affonda in Valle del Boite con una lunghissima cresta di 1750 m di dislivello e si sale da N su roccia friabile (120 m di I), non è più di moda. Pochi conoscono la superba visione del Sorapiss che si gode dall'alto dei suoi 2847 m e da quale pulpito si possono ammirare le sue pareti, i suoi ghiaioni, i suoi ghiacciai; pochi sanno cogliere le attrattive di quella montagna solitaria, dimenticata ma grandiosa.
Nessun commento:
Posta un commento