mercoledì 17 settembre 2008

"Fonso Surio", amico di montagna

IL 19 dicembre 2001, a seguito di un imponderabile quanto tragico incidente occorsogli tornando da un concerto, periva Alfonso Colli, per gli ampezzani “Fonso Sùrio”.
Classe 1928 (compirebbe ottant'anni alla fine di settembre), in paese Alfonso aveva una certa notorietà per tre motivi: l’essere uno degli ultimi calzolai di Cortina, professione principale che esercitò fino a settant’anni; l’aver militato, fino al ritiro per cause anagrafiche, nella nostra Scuola Sci; l’aver suonato e sfilato per oltre un quarantennio nel nostro Corpo Musicale.
Io però vorrei ricordarlo principalmente come alpinista, amico e simpatico compagno di tante escursioni sulle nostre vette.
La passione per la montagna lo accompagnò fedelmente per tutta la vita. Più volte mi deliziai ascoltando i sapidi resoconti delle sue escursioni e arrampicate, soprattutto giovanili. Di tutte, me n’è rimasto particolarmente impressa uno, relativo ad una salita che egli compì a vent’anni o giù di lì.
Con l’inseparabile libro del Berti in mano, intorno al ‘50 Alfonso salì da solo la Via Wachtler (aperta ottant’anni prima sul versante ovest della Croda Rossa d’Ampezzo): un percorso che ha messo in crisi fior d’alpinisti, per lo svolgimento lungo e complicato e la roccia spesso insicura.
Negli anni ‘70, già ultra quarantenne, “Fonso” riprese ad arrampicare per alcune stagioni ad alti livelli, legandosi a compagni del calibro di Luciano Da Pozzo, Renato De Pol e Lino Lacedelli.
Nel suo “carnet” poté allora iscrivere itinerari di tutto rispetto: la “Diretta Dimai” sulla Torre Grande d’Averau, lo “Spigolo Giallo” sulla Cima Piccola e la Via Comici-Dimai sulla Cima Grande di Lavaredo, il Pilastro della Tofana di Ròzes, la Via Franceschi-Michielli sul Taé ed altre.
Dopo d’allora, riprese la sua carriera d’appassionato e instancabile camminatore: con lui ed altri amici, ci ritrovammo in decine d’uscite, soprattutto nel periodo che va dal 1984 ai primi anni ’90.
Tra le tante occasioni che condividemmo assieme, mi sovvengono – ad esempio - il Casamuzza in Pusteria, il Cogliàns e la Creta Grauzaria in Carnia, la ferrata del Col Rosà ancora innevata, la via seminuova del 1985 sul versante nord della Croda da Lago, la traversata Forcella Michele - Forcella Cristallino, la Forcella dei Sassi sui Tre Scarperi, la traversata delle Cime di Furcia Rossa per la Via della Pace, la Glődisspitze e la Simonyspitze in Austria, lo “spigolo del Paterno”, la ferrata sulla Pitturina in Comelico, il Pizzocco, il Sasso di Bosconero, il Sasso Rosso di Braies, il Sassolungo di Cibiana, la “nord” della Torre del Barancio, la normale della Torre dei Sabbioni.
Per me, più giovane di lui di trent’anni, il “Surio” fu un compagno affabile, grande innamorato della montagna, sempre pronto alla battuta e allo scherzo, tanto serio e concentrato nelle situazioni difficili quanto spensierato sulla via del ritorno e nelle memorabili tappe in rifugio o a fondovalle.
“Fonso” non amò mai i gruppi numerosi, la confusione, le gite sociali e soprattutto non ripercorse mai per due volte lo stesso tracciato, a parte poche belle cime o ferrate, sulle quali invece tornava volentieri anche da solo.
Negli ultimi tempi c’eravamo persi di vista, almeno in montagna. Oggi, approfitto dell’oc-casione per ricordarlo con molto piacere e gratitudine, attraverso i momenti vissuti insieme sulle nostre crode.

lunedì 15 settembre 2008

Freddo, pioggia e nevischio, ma i 125 anni del Nuvolau sono stati festeggiati ugualmente!

La temperatura drasticamente crollata, una pioggia insistente e una spruzzata di nevischio, non hanno frenato l'entusiasmo di organizzatori e amici per il 125° anniversario dell'apertura del Rifugio Nuvolau, festeggiato domenica 14 settembre a 2575 m. d'altezza, nell'antica struttura di proprietà del CAI Cortina. Una cinquantina di persone ha sfidato la giornata quasi invernale, giungendo a piedi al Nuvolau per intervenire alla celebrazione. La festa si è svolta in un'atmosfera intima e cordiale, ed è stata affiancata da una festicciola informale per i 70 anni di Uberto Alberti “Lelo”, proprietario e gestore del sottostante Rifugio Cinque Torri. Dopo il saluto del Presidente del CAI locale, Federico Majoni, il Parroco Decano Don Davide Fiocco ha officiato la Messa nella “stua” del Rifugio. È seguito un pranzo conviviale, allietato dalla musica e dalla voce di Guido Mainardi; nell'occasione, oltre al Direttivo della Sezione del CAI, erano presenti, fra gli altri, il vice Sindaco di Cortina Paola Valle, il vice Presidente delle Regole d'Ampezzo Roberto De Zanna e il vice Capostazione del Soccorso Alpino di Cortina, Roberto Santuz. Durante la giornata ha funzionato anche un ufficio postale in quota, in cui due gentili signore hanno distribuito un'apprezzata cartolina realizzata da Emilio Bassanin, con l'annullo a ricordo della ricorrenza. Conclusa la stagione, il Rifugio Nuvolau - lodevolmente gestito dal 1973 da Mansueto e Giovanna Siorpaes - si prepara a riaprire nel 2009, per un altro anno di lavoro al servizio degli escursionisti e degli alpinisti, che da lassù possono godere un panorama veramente unico sulle Dolomiti.