sabato 21 novembre 2009

Lino Lacedelli del K2

Ciao, "Babo Lino"!
Tante persone ti hanno conosciuto, ti hanno frequentato e senz'altro sapranno ricordarti più ampiamente. Sappi però che queste mie poche parole vengono dal cuore: sono orgoglioso di averti avuto come zio, di avere fatto con te un'unica gita (la ferrata austriaca del Coglians, 20/9/1987), ed ammiro quello che hai realizzato - con la testardaggine, l'orgoglio e l'umiltà dei montanari - per la tua famiglia, l'alpinismo, Cortina e la nostra gente.
Ora non ci sei più, ma il tuo esempio e la tua grinta vivranno sempre.
Un'ultima stretta di mano, di quelle che erano diventate il tuo biglietto da visita.
Ernesto.

mercoledì 18 novembre 2009

Una nuova via per Massimo Da Pozzo e per gli Scoiattoli di Cortina

Nonostante siano trascorse tre stagioni, soltanto da poco (come spesso accade per le vie del "Mox"), si è venuti a sapere che nell'estate 2006 due Scoiattoli, Massimo Da Pozzo e Nadia Dimai hanno aperto con Tiziano Cipriano (classe 1958) una nuova via su una cima poco nota, la Torre Dusso. La torre (2618 m) fa parte della Costa delle Role nel sottogruppo del Cernera, che domina il Passo Giau e culmina con due punte, Torre Dusso e Torre Piazzesi, dedicate ad alpinisti caduti in montagna nel 1948. Le torri, teatro di difficili scoperte soprattutto ad opera della cordata di Marino Babudri e Ariella Sain, si elevano ad E di Forcella Loschiesuoi e si prolungano verso SE con un costone detto le Mescole, che fronteggia il Monte Mondeval o Corvo Alto. La via si sviluppa su roccia solidissima, è attrezzata a spit e, a parere degli esperti, merita indubbiamente una visita. Il nome scelto da Da Pozzo per la sua creazione è "Calispera", ossia "Buonasera": viste le difficoltà di 7b obbligatorio, l'itinerario esige un ottimo livello tecnico. "Calispera" arricchisce il "palmarès" dell'instancabile Massimo, che ad oltre quarant'anni continua imperterrito ad inventare tracciati di altissimo livello sulle nostre montagne, e l'elenco delle prime salite degli Scoiattoli, che da settant'anni costellano di nuovi percorsi gran parte dell'arco alpino, avventurandosi sempre più spesso in tutti i continenti.