Per salvare il loro cagnolino, si sono messi nei guai e c’è voluto l’intervento risolutore del Soccorso Alpino. E' successo l'11 agosto a Cortina, dove durante una passeggiata una coppia di padovani si è lasciata sfuggire Bart, un meticcio di piccola taglia. Dopo lunghe ricerche, i proprietari hanno scorto il cane nei pressi della Porta del Dio Silvano, sopra Fraina, bloccato in una zona impervia. Hanno provato a raggiungerlo, senza riuscirvi, e così si sono affidati ad una squadra del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, che ha imbragato e calato il cagnolino, portando tutti a valle sani e salvi. Potrebbe essere il primo soccorso eseguito sulla Porta del Dio Silvano, un luogo noto e frequentato dai turisti un secolo fa, oggi quasi improponibile ai normali escursionisti per il parziale franamento della pala sottostante e il degrado del ripido sentiero che sale alla caratteristica, arcana incisione quadrangolare nelle rocce basali del Mondeciasadiò.
Cronache, curiosità, racconti, recensioni, ricordi, segnalazioni e altro sulla Montagna, in primo luogo le Dolomiti d'Ampezzo, ma non soltanto quelle
giovedì 13 agosto 2009
martedì 11 agosto 2009
Incidenti in montagna, soccorsi, elicotteri, cause & C. - Fatti e misfatti di uno scorcio movimentato d'estate dolomitica
Sulle montagne bellunesi è boom di incidenti mortali e contenziosi per non pagare i soccorsi. Il Soccorso Alpino lancia l'allarme: «Bisogna promuovere la prevenzione, informando anche sulle polizze che rimborsano i soccorsi in montagna». Siamo appena a metà agosto, ma l'estate 2009 sulle Dolomiti è già da annoverare nell'elenco delle stagioni «nere». Confrontando i primi sei mesi del 2009 con lo stesso periodo del 2008, quest'anno i decessi in montagna sono aumentati del 30%. Si rileva inoltre un incremento significativo degli interventi effettuati da Suem e Soccorso Alpino. Il numero di interventi (concentrati nel Bellunese per più dell'80%), è salito del 31,8% rispetto all'anno scorso. Da notare, però, che circa 1/3 dei soccorsi ha coinvolto persone non ferite che, una volta visitate dal medico dalla squadra di soccorso, sono risultate illese. In questi casi, il costo dell'intervento è a carico dell'assistito, e circa il 30-40% degli illesi apre un contenzioso per non pagare l'intervento di tasca propria. Un prezzo molto alto: se viene usato l'elicottero, si devono pagare 72 € al minuto. Da qui il consiglio del Soccorso Alpino: meglio assicurarsi preventivamente. Nel giro di sei mesi, dal 1° gennaio al 31 luglio, il Soccorso Alpino ha soccorso 449 persone: il 30% in più dell'anno scorso, quando in 12 mesi ne erano state soccorse 688. 28 le persone decedute nei primi sei mesi dell'anno: più della metà del 2008, quando, in dodici mesi, ne erano decedute 43. Quest'anno gli incidenti mortali sono stati causati soprattutto da scivolate (8 casi), ma anche da voli, valanghe, infarti e malori. «Esaminando i dati - commenta Angelo Costola, direttore della centrale operativa del Suem di Belluno - si nota che la metà di queste persone erano bellunesi ed esperti di montagna. La cultura della prevenzione dev'essere rivolta indistintamente a tutti». «Serve un tavolo per diffondere la cultura della sicurezza in montagna - aggiunge Fabio Bristot, delegato del Soccorso Alpino di Belluno -. Chiediamo aiuto agli enti locali: Comuni, Comunità montane, Provincia e Regione. A quest'ultima chiediamo finanziamenti fissi, per evitare che vengano discussi e decurtati ogni anno». E delle 449 persone soccorse nei primi sei mesi del 2009, gli illesi sono 166. Naturalmente, il Soccorso Alpino ha l'obbligo di intervenire per qualsiasi tipo di chiamata, e non può certo ipotizzare in partenza le condizioni di salute di una persona ancora da raggiungere. «Anzi - continua Costola - se c'è bisogno, consigliamo a tutti di chiamare il 118». Il problema sorge quando le persone non sono assicurate. Se il soccorso dei feriti è a carico del SSN, gli illesi devono pagare di tasca propria l'intervento, che può risultare molto salato. «Con gli illesi si instaura immediatamente un contenzioso. - chiude Costola - Rappresentano circa il 30-40% del fatturato e, se sono assicurati non sorgono problemi, perché l'assicurazione rimborsa le spese di soccorso. Ma il 30-40% tende a non pagare, proprio perché non è assicurato. Per questo consigliamo a tutti di assicurarsi».
31 morti in montagna in 50 giorni
Stagione avversa per la montagna, questa del 2009: dall'inizio dell'estate sono almeno 32 le persone morte in incidenti che hanno coinvolto alpinisti ed escursionisti. Gli ultimi sono, il 10 agosto, i ritrovamenti dei corpi senza vita di un ragazzo di 15 anni, caduto con un compagno (ricoverato in gravi condizioni in ospedale) mentre raccoglieva funghi tra i boschi del Lecchese; di un escursionista bergamasco di 78 anni sulle Orobie (Bergamo), di un alpinista germanico, morto da una settimana dopo essere precipitato dalla Ferrata Berti sulla Croda Marcora a San Vito di Cadore.
Ecco un breve riepilogo degli incidenti più gravi dall'inizio dell'estate.
30 giugno:un anziano alpinista germanico precipita dalla via normale del Becco di Mezzodì, a Cortina d'Ampezzo.
12 luglio- Dolomiti bellunesi e Passo el Giovo - Un giovane muore cadendo in un canalone sul versante trentino delle Dolomiti bellunesi, in comune di Mezzano. Poche ore prima una donna tedesca era morta precipitando per 50 metri nella zona del Passo del Giovo, in Alto Adige.
17 luglio - Monte Rosa - Tre alpinisti francesi, muoiono precipitando da quota 3900 mentre si trovavano sul Castore, dopo essersi smarriti nella nebbia.
29 luglio - Monte Cavallo - Un trevigiano e il figlio di 9 anni muoiono cadendo per 40 metri sul Monte Cavallo, tra le province di Belluno e Pordenone.
31 luglio - Monte Bianco - Una guida alpina svizzera e un cliente belga muoiono precipitando lungo la via dell'Innominata, a circa 4.000 metri di quota. Una scivolata sul ghiaccio forse la causa dell'incidente.
1 agosto - Gruppo Marmarole, Dolomiti - Una donna muore e l'altra resta gravemente ferita precipitando per una trentina di metri nei pressi di Forcella Peronat, gruppo delle Marmarole. Le due escursioniste, entrambi coriste, facevano parte di una comitiva che stava percorrendo un sentiero attrezzato.
4 agosto - Alpi Francesi - Tre alpinisti torinesi muoiono precipitando da quota 3.400 metri nel massiccio degli Ecrins, nel Delfinato. A causare la tragedia sarebbe stata la caduta del primo di cordata che ha trascinato i due compagni in un volo di 400 metri.
8 Aagosto - Alpi Apuane - Tre alpinisti pistoiesi muoiono precipitando per circa 70 metri. I corpi sono ritrovati in un canalone del monte Altissimo, sul versante massese della catena. Due delle vittime erano volontari del Soccorso alpino.
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