venerdì 22 agosto 2008

22 agosto 1905: Antonio Dimai Deo

Cento e tre anni fa, il 22 agosto 1905, le guide alpine ampezzane Antonio Dimai Deo e Agostino Verzi Sceco salivano con le sorelle ungheresi Ilona e Rolanda von Eotvos la parete sud del Teston del Pomagagnon, terza elevazione del settore O dell'omonima dorsale a N di Cortina (650 m. con due lunghezze di V o V+). Dopo quella salita, il Teston fu battezzato "Campanile Dimai", in ricordo della forte guida che per primo ne conquistò la parete, scomparsa a 82 anni nell'autunno 1948 e della quale ritengo non sia stato scritto ancora a sufficienza.

mercoledì 20 agosto 2008

La Punta Nera ha fatto una vittima

La Punta Nera ha fatto una vittima. Una delle cime a me più care, che penso di conoscere ormai abbastanza bene e sulla quale sono salito 25 giorni fa con un nuovo libro di vetta, ha voluto anch'essa una vita. Il 19 agosto Mauro Baldassarini, 56 anni, piccolo imprenditore di Senigallia, è caduto scendendo da solo lungo il tratto iniziale della via comune, non molto difficile ma con una "pecca": il fatto che strapiomba per una quindicina di metri sul sottostante sentiero n. 215, poco lontano dalla Sella di Punta Nera. Non so se questa sia la prima disgrazia sulla via, aperta dalla guida ampezzana Alessandro Lacedelli "Sandro da Meleres" già nel 1876, che - pur richiedendo le debite precauzioni - alla fin fine si risolve in 125 metri friabili di 1° grado. "La montagna non fa sconti", è lo slogan coniato dai soliti soloni per quest'estate funestata da tante, troppe disgrazie sulle rocce. Così, ora anche la solitaria Punta Nera è entrata nella schiera delle montagne che non hanno "fatto lo sconto" ad una distrazione, un attimo di leggerezza, forse alla poca preparazione o alla sfortuna di un solitario. Chissà quanto il povero Baldassarini avrà goduto la salita su quella cima, pilastro solitario che svetta contro il cielo tra Ampezzo e Cadore!

martedì 19 agosto 2008

Due ricorrenze del 19 agosto

19 agosto 1908: Bortolo Barbaria "Zuchin" e Giuseppe Menardi "Berto" scalano per primi, con Francesco Berti e Ludovico Miari, il camino nord del Becco di Mezzodì (IV), che in onore del capocordata si chiamerà "Camino Barbaria". Dopo la prima ripetizione (Ilona e Rolanda von Eotvos con Antonio Dimai "Deo" e Agostino Verzi "Sceco" , 31 luglio 1909), il camino conoscerà momenti di notorietà nell'epoca aurea dell'alpinismo; oggi è praticamente dimenticato. A causa di un probabile errore di trascrizione, fin dalla prima uscita delle guida di Antonio Berti "Dolomiti Orientali" (1928), la conquista del "Camino Barbaria" viene datata al 2 settembre 1908, mentre il libro di vetta del Becco di Mezzodì conferma che avvenne il 19 agosto.
19 agosto 1909: Francesco Jori, guida fassana, e la boema Kathe Broske scalano per primi l'inconfondibile spigolo sud-est della Punta Fiames (V), all'epoca la via più impegnativa d'Ampezzo. Ripetuto per la prima volta soltanto nel 1922 da Angelo Dibona "Pilato" ed Enrico Gaspari "Bechereto" con Giulio Apollonio "Varentin" e Agostino Cancider, lo spigolo è ancora oggi una delle scalate più amate e frequentate delle Dolomiti.