martedì 8 aprile 2008

Edward de Trafford: chi era costui?

Un frequentatore d’Ampezzo a cavallo fra gli anni '20 e '30 dello scorso secolo, che ho incontrato spesso nelle mie ricerche, e del quale mi riprometto di cercare qualche notizia in più per dargli un contorno definitivo, è Mister Edward de Trafford. L’alpinista britannico appare per la prima volta nelle cronache alpinistiche ampezzane nel 1926. Il 29 settembre, infatti, guidato da Angelo Dibona e Luigi Apollonio, effettua la terza ripetizione dello spigolo sud-est della Punta Fiames, lungo la via aperta diciassette anni prima da Francesco Jori con Käthe Bröske. Il 19 luglio 1927 Luigi Apollonio, entrato due anni prima fra le guide alpine di Cortina, lo accompagna sulla Cima S.O. di Marcoira, in vista del Passo Tre Croci, attraverso una via nuova, la cosiddetta “Originaria”. In settembre, alcune fonti lo vedono compartecipe, ed altre no, del terzetto di guide locali (ancora Apollonio e Dibona, con Angelo Verzi) che, traversando da una torretta adiacente, raggiunge la più minuta delle Torri d’Averau. La guglia, crollata per cause naturali quasi ottant'anni dopo, sarà battezzata “Trephor”, a mio parere storpiando il nome “de Trafford”, per ricordare un appassionato dei monti d’Ampezzo. Il 7 di quello stesso mese, infine, Edward s’incontra nuovamente con le sue guide Dibona e Apollonio, e con loro si aggiudica la quarta salita assoluta della Via Miriam, sulla Torre Grande d’Averau. Le tracce documentali che ho trovato sulla presenza a Cortina di questo personaggio sono queste: poche, ma qualificate. Può darsi che in seguito sia venuto ancora a cimentarsi in salite dolomitiche di cui non c'è traccia; può anche darsi che fosse un personaggio importante e oberato d’impegni istituzionali, magari un diplomatico, che poi scelse altre mete per le sue vacanze. Comunque sia andata, Edward de Trafford rimane un protagonista delle storie alpinistiche delle Dolomiti, e come tale è degno di interesse e di menzione.