sabato 10 ottobre 2009

Una curiosità gastronomica legata alla montagna: il cafè da bosco

L’ispirazione per queste righe non è nata fra i monti, ma a casa, un giorno subito dopo pranzo. Premetto che il caffè nero, liscio o come lo volete chiamare, non mi entusiasma; ma in casa non c’era latte e così pensai di correggere l’indispensabile tazzina meridiana con un sorso di vino rosso. Ricreando, dopo tantissimo tempo che non lo assaggiavo, il "cafè da bosco" montanaro, tonica e usuale bevanda per i nostri cacciatori, contadini, pastori di tempi passati, oggi rivisitata ed offerta come specialità del Sestiere in una delle nostre feste campestri. Caffè nero, rigorosamente fatto sul “fornel” come quello che preparava quarant'anni fa la buona “Luzia Magra” nella cucina della vecchia casa di Coiana quando le facevamo visita, e buon vino rosso: magari a qualcuno il mix farà rizzare i capelli, ma a me per un attimo ha evocato tempi passati, freddi inverni, grandi fatiche dei nostri avi. Gustoso, salutare se assunto in dosi canoniche, fu fin troppo corroborante quel sabato di fine ottobre 1977, quando con Enrico, Federico, Fabio e Stefano passammo un fine settimana nel Cason di Lerosa, all’epoca ancora aperto, sempre ospitale e disponibile per il ricovero degli escursionisti. Noi ragazzi avevamo portato qualche buona bottiglia, mentre Stefano – salito al Cason da solo qualche giorno prima, con l'intenzione di fotografare l’aquila ed altri animali – preparò una bella “cogoma” di caffè, e con quel beverone animammo la serata. Ricordoche, a notte fonda, “uscimmo a riveder le stelle”: grazie al "cafè da bosco" ne vedemmo tante, tante, tante di più di quelle che popolavano la volta celeste sopra i grandi pascoli di Lerosa!

giovedì 8 ottobre 2009

E' uscito "Il Signore delle Montagne. In memoria di Marino Bianchi Fouzigora (1918-1969)", omaggio ad una guida alpina ampezzana

Mercoledì 21 ottobre saranno quarant'anni da quando Marino Bianchi, guida alpina ampezzana di padre cadorino di Cibiana, precipitò con la cliente Duccia Pulitzer mentre stava tentando una via nuova sulla parete sud della Cima del Lago, che guarda il ceruleo laghetto del Lagazuoi. Bianchi era nato nel 1918 e per trent'anni aveva scalato montagne, dalle Dolomiti all'Africa. Prima della guerra era stato campione di sci, in seguito fu Presidente del Corpo Guide Alpine Ampezzane e del Sestiere di Cortina nonché volontario del Soccorso Alpino; negli ultimi tempi era impegnato nei lavori di costruzione della seggiovia delle Cinque Torri. Prima di tutto, però, era un uomo buono e cortese e aveva tanti amici. A lui Cortina ha dedicato una via ferrata sulla Cima di Mezzo del Cristallo, una guglia della cresta della Croda da Lago e un Trofeo scialpinistico che da quarant'anni ad ogni primavera si svolge sulle nevi di Sennes. Ora è uscito il mio libro "Il Signore delle Montagne. In ricordo di Marino Bianchi Fouzìgora (1918-1969)" (Tipolitografia Print House Cortina d'Ampezzo, pp. 119 con numerose immagini in b/n e a colori, € 20,00). Con esso ho voluto ricordare la vita di Marino, il suo grande amore per la famiglia, le montagne, il suo paese. Il volume, coordinato e impaginato dall'amico Roberto Belli Codàn, si potrà trovare nei prossimi giorni presso alcuni punti vendita a Cortina e in Cadore, oppure richiedere direttamente all'autore e.majoni@mclink.net

lunedì 5 ottobre 2009

Dal Durakopf al Lutterkopf: una bella traversata sui Monti di Casies

La prima domenica di luglio, giusto tre mesi fa, ci siamo cimentati nella traversata dal Durakopf - Monte Salomone al Lutterkopf - Monte Luta, sui Monti di Casies - Gsieserberge. Personalmente, percorrevo per la terza volta la lunga e panoramica cresta boscosa, che affianca in destra orografica la vasta Alpe di Tesido ed è molto apprezzata, soprattutto da chi desidera camminare in un ambiente tranquillo e riposante. La consiglio senz'altro a coloro che non la conoscono, essendo un'escursione gradevole, di medio impegno e adatta per l'autunno. Per effettuarla, bisogna portarsi a Tesido - Taisten, frazione di Monguelfo - Welsberg in Pusteria. Dal paese, si continua in auto per 5,5 km fino al maso Mudlerhof e in un'oretta per comoda strada forestale si raggiunge la Malga di Tesido - Neue Taistnersennhutte, ristoro posto a 2012 m e famoso perché d'inverno la strada d'accesso diventa una rinomata pista per slittini. Riprese le forze con un caffè e magari una fetta di dolce, si continua lungo i pascoli o per una strada sterrata fino alla sella erbosa fra il Durakopf e il Rudlhorn - Roda di Scandole), altra bella cima, sulla quale siamo saliti due settimane più tardi. Verso sinistra, per la cresta erbosa si sale in breve alla grande croce sulla cupola del Durakopf (2275 m), dalla quale si dispiega un vasto panorama, dalle montagne pusteresi alle Dolomiti. Seguendo il sentiero, si traversa in falsopiano il crinale boscoso a cavallo fra l'Alpe di Tesido e la Valle di Anterselva, e sempre su sentiero ben marcato e segnato si giunge alla croce di vetta del Lutterkopf (2145 m), altrettanto prodigo di belle visioni. Scendendo nel bosco per un ripido sentiero, s'incrocia una forestale che in breve riporta al parcheggio poco sopra il Mudlerhof. L'escursione richiede circa quattro ore e mezzo, è priva di passaggi esposti o problematici e si svolge fra pascoli e boschi, in un una zona molto interessante. Come inizio di stagione, per noi la traversata è stata l'ideale, consentendoci di godere ancora una volta l'ambiente bucolico che caratterizza in sinistra orografica l'Alta Val Pusteria, articolato perlopiù in cupole boscose, erbose e detritiche che non vantano certamente la storia delle Dolomiti ma sono ugualmente ricche di fascino e di poesia.