Mi sto rendendo conto che in questo spazio inserisco prevalentemente episodi passati, scrivo di montagne e di vie salite in anni che si allontanano sempre più, racconto di persone che scalavano le Dolomiti ormai un secolo fa. Stavolta, allora, cerco di immedesimarmi nel cacciatore di "novità" nei blog di montagna, e accenno a quello che stiamo facendo in montagna. Dato il tempo malfermo di questo agosto, ultimamente purtroppo la nostra attività è assai ridotta. Il giorno di Ferragosto, facendo slalom tra uno scroscio di pioggia e l'altro, nl pomeriggio per "disperazione" abbiamo percorso (era già la terza volta, quest'anno) l'anello della Rocca di Podestagno, al quale siamo affezionati. Novità: il Parco ha sistemato il breve tratto del Sentiero Storico sulla sinistra orografica della forra del Felizon, dove l'8 maggio avevamo trovato una frana, e sul sentiero che sale dal piazzale a N del Ponte Felizon il vento ha sradicato da poco un abete in apparenza ormai marcio, alto una ventina di metri e che ha bloccato il sentiero in due punti, ponendosi a cavallo di un tornante. Con un po' di fantasia si passa ugualmente, ma ho già segnalato il tutto al Parco, per un intervento di sistemazione. Inoltre, scendendo oltre l'incrocio con la ex ferrovia, l'acqua ha invaso un buon pezzo di stradina, formando un nuovo ruscello e obbligando a camminare sui bordi per non bagnarsi. Non ho altro, anche perché l'anello si fa in un'ora o poco più: sulla sommità della Rocca tirava vento come fosse autunno avanzato, e in tutta la gita non abbiamo incontrato anima viva, se non intorno al Cason de Castel. E' proprio pochetto, ma il Ferragosto 2010 solo questo ci ha lasciato fare. Dunque, ad maiora!
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