Un angolo del Parco Naturale delel Dolomiti d'Ampezzo nel quale, quando non è ora o non si ha voglia di salire più in alto, amiamo fare un anello breve e tranquillo, è il Castello di Podestagno. Ci piace seguire il "Sentiero Storico“: salire per il tracciato (n. 201) che inizia a N del ponte sul Felizon, e scendere per quello opposto, che passa per il Pra de Castel, varca la profonda forra sotto la Rocca e termina a S del ponte citato. Andiamo su spesso e volentieri, in tutte le stagioni, a goderci la visuale dalla sommità di Podestagno, luogo quieto e riposante, di grande suggestione. Il 18 aprile scorso constatavamo come l'inverno avesse lasciato sul terreno pigne e rami spezzati, un alberello a sbarrare il transito, pietre più o meno ingombranti e il consueto scompiglio primaverile. Ho chiesto al guardaparco competente se fosse in programma la manutenzione del sentiero, e ne sono stato rincuorato. Oggi pomeriggio abbiamo ripercorso l'anello, trovandolo lindo e sicuro, pronto per l'estate: un grazie, dunque, al nostro Parco! Nel segnalare ancora che poco più a valle del Cason de Castel c'è un robusto albero di traverso e più avanti, proprio sull'orlo della forra del Felizon, il sentiero è franato per una decina di metri, sorge ancora un pensiero. C'è da chiedersi se l'erto tracciato a N del ponte, usato fin dal Medioevo per accedere al Castello, malgrado le cure, non sia un po' pericoloso. Sul costone che attraversa, notiamo sempre sassi smossi, anche dai camosci, dall'appicco della Rocca. Franando, il materiale potrebbe raggiungere la strada d'Alemagna, mettendo a rischio il transito nei pressi della “Curva dello specchio“. Magari l'ipotesi è ancora remota, ma prima di lanciare adeguamenti turistici della zona coi fondi promessi per il centenario della Grande Guerra, ci piacerebbe di più un piccolo paramassi fra la Rocca e la strada.
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