sabato 8 maggio 2010

Se non piove, adesso è il momento giusto per andarci!

Quando sopra una certa quota si può fare ancora poco alpinismo, una meta accessibile è senz'altro il Rifugio Casera Ditta, costruito unendo due edifici pastorali sull'unico slargo prativo della selvaggia Val Mesath, a 966 m di quota e a poca distanza dalla frana del Vajont. Da cinque stagioni il rifugio è gestito, in maniera anticonvenzionale, da Guido e Adriano; quest'ultimo vive lassù tutto l'anno e sulla valle e i suoi "orsi" ha scritto anche un bel libro, pubblicato a Pordenone nel 2008. Per salire a Casera Ditta, dove si possono passare alcune ore in un ambiente dolomitico selvaggio e del tutto estraneo alle solite rotte, mangiando abbastanza bene, bisogna portarsi a Pineda. Sono tre case fuori dal mondo, che si raggiungono per strada asfaltata dal culmine della frana del Vajont. Da Pineda alla Casera occorre un'ora e un quarto di cammino: il sentiero, in parte rovinato dal duro inverno 2008-2009. è stato poi ridisegnato lungo un canalone boscoso. Per chi non lo conosce, il Rifugio Casera Ditta, i suoi abitanti e frequentatori, le selvagge cime che gli fanno corona, potranno essere una scoperta. Noi l'abbiamo già fatta quattro volte, e sappiamo che anche alcuni nostri conoscenti da Cortina vi salgono spesso.

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