Il primo vero scalatore delle crode dolomitiche, sessant’anni prima della conquista del Pelmo per opera dello scozzese John Ball, potrebbe essere stato uno scienziato: il barone Franz Xaver von Wulfen (1728-1805), botanico e geologo austriaco che scoprì la pianta poi dedicatagli dal collega olandese von Jacquin, la Wulfenia carinthiaca, e il minerale detto wulfenite. Nato a Belgrado, figlio di un feldmaresciallo dell’esercito austriaco, iniziò gli studi nel ginnasio di Kosice e a diciassette anni entrò in un collegio gesuita di Vienna, diventando presto egli stesso insegnante di matematica e fisica. Praticò l'insegnamento in varie città: Vienna, Graz, Neusohl, Gorizia, Lubiana e dal 1764 Klagenfurt, dove visse fino alla fine. Per circa un ventennio si occupò della flora delle Alpi orientali, esplorando le Alpi austriache e soprattutto il massiccio del Grossglockner. Tra le piante scoperte dall’austriaco rientrano la Campanula zoysii e la Primula glutinosa. Nel 1781 pubblicò i risultati delle sue ricerche nell'opera Plantae rariorum Carinthicae, e in seguito intraprese nuove esplorazioni, verso sud fino all’Adriatico e a nord fino ai Paesi Bassi. Nel 1790, trovandosi per motivi scientifici nel circondario dell’allora sconosciuto Lago di Braies, scrisse di aver salito la Croda Rossa, L'affermazione non sembra possibile, a causa delle difficoltà alpinistiche superiori alle capacità del tempo che la montagna presenta, per cui si ritiene che von Wulfen sia salito per primo su una cima non precisata ad oriente della Croda Rossa, che potrebbe essere stata la Kleine Gaisl (Piccola Croda Rossa) o la Gaisele (Crodetta). Tornato in zona nel 1794, quindi già ultrasessantenne, giunse in vetta ad un’altra montagna, che si è creduto di identificare nel panoramico Lungkofel (Monte Lungo di Braies). Nel 1796 fu nominato membro onorario dell'Accademia Reale Svedese delle Scienze: oggi però sulle Dolomiti nessuno più si ricorda di lui, né a Braies né altrove!
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