Esisteva l'alpinismo, prima della storica conquista del Monte Bianco da parte di Paccard e Balmat, l'8 agosto 1786? Non lo sappiamo esattamente, e possiamo soltanto supporlo, incrociando quanto raccontano numerosi libri (commentari, resoconti di viaggio, saggi scientifici ecc.) a partire dal 1500 e non solo sulle Alpi ma anche negli altri continenti. Desiderio d'elevarsi spiritualmente verso l'alto, per avvicinarsi agli dei? Curiosità esplorativa e volontà di conquista? Necessità di sopravvivenza che spingevano i nostri antenati a inseguire le prede anche in luoghi abitati dai draghi e dai mostri? Innumerevoli possono essere state le motivazioni ad affrontare, spesso anche temerariamente, l'ignoto. Già i Greci e i Romani avevano avuto occasione di affrontare le montagne, non sempre per raggiungerne le sommità ma più spesso semplicemente per traversarle. Si trovano testimonianze in Senofonte, Sallustio, Strabone. In seguito vennero le celebri ascensioni del Medioevo, da Francesco Petrarca sul Ventoux (1336) a Bonifacio Rotario d'Asti sul Rocciamelone (1358), da Antoine de Ville sul Mont Aiguille (1492) a Leonardo da Vinci sul Momboso (1511). E via via, sempre più in alto. Per Cortina, l'interrogativo ce lo poniamo spesso, e lo riteniamo di difficile soluzione. Chi avrà salito le nostre crode prima del 29 agosto 1863, quando Paul Grohmann venne ad inaugurare l'epopea della conquista delle Dolomiti, e perché lo avrà fatto? Qualcosa si può supporre, molto altro manca, ma è uno stimolo per cercarlo.
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