Un frequentatore di Cortina fra gli anni '20 e '30 del Novecento, che s'incontra spesso, e del quale manca ancora un contorno definitivo, è Edward de Trafford (1884-1948. Di illustre casato inglese, appare nella storia dell'alpinismo ampezzano nel 1926. Il 29 settembre, guidato da Angelo Dibona Pilato e Luigi Apollonio Longo effettua la IV salita dello spigolo SE della Punta Fiames, lungo la via aperta nel 1909 da Francesco Jori e Käthe Bröske. Il 19/7/1927 Luigi Apollonio, ammesso da due stagioni nelle guide alpine di Cortina, lo accompagna sulla Cima SO di Marcoira, una delle due cime in vista del Passo Tre Croci, attraverso una via nuova, la cosiddetta “Originaria”. Nel settembre dello stesso anno, alcune fonti lo vedono compartecipe, ma altre no, del terzetto di guide locali (Apollonio, Dibona e Angelo Verzi Sceco) che raggiunge, traversando da una torre adiacente, la più minuta delle Torri d’Averau. La guglia, crollata per cause naturali nella primavera di 77 anni dopo, viene battezzata “Trephor”, a mio parere storpiando il nome “de Trafford”, per ricordare il britannico amante dei monti d’Ampezzo. Il 7 del medesimo mese, infine, Edward s’incontra nuovamente con le sue guide Dibona e Apollonio, e con loro si aggiudica la IV salita della Via Miriam, sulla Torre Grande d’Averau. Le tracce documentali che ho trovato sulla presenza a Cortina di questo personaggio finiscono qui: poche, ma qualificate. Può darsi che in seguito sia venuto ancora a cimentarsi in salite di cui non ho traccia; può darsi che fosse oberato d’impegni istituzionali, magari diplomatici, e che abbia scelto altre mete per le sue vacanze. Comunque sia andata, Edward de Trafford resta uno dei protagonisti delle storie alpinistiche dolomitiche, e come tale lo ritengo degno di interesse e menzione.
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