Il Corno Fana di Dobbiaco (detto Toblacher Pfannhorn, per distinguerlo dal Deferegger Pfannhorn, Corno Fana di Casies, che sorge un po' più a N, alla testata della valle omonima) si eleva a NE di Dobbiaco, presso il confine con l'Osttirol. Rispetto a tante cime delle prospicienti Dolomiti, è un'oasi tranquilla, poiché è interessato da una frequentazione discreta di escursionisti e scialpinisti, forse aumentata da quando è stato reinaugurato su un costone erboso ai suoi piedi il Rifugio Bonner, base per la salita e per interessanti traversate. Il primo rifugio, aperto al pubblico il 28/6/1897, era stato edificato dalla sezione Bonn del D.Oe.A.V., che ne rimase proprietaria fino alla Grande Guerra. Dopo la guerra, l'edificio fu espropriato dallo Stato Italiano e utilizzato per scopi militari fino al 1971. Rimase quindi abbandonato, aperto e presto andò in rovina. Nel 2001, le rovine passarono in proprietà al Comune di Dobbiaco, che le ha affittate per un quarto di secolo ad un falegname locale, il quale ha ristrutturato e riaperto il rifugio, aprendolo di nuovo dopo 110 anni, il 30/6/2007. La vetta tocca i 2663 m, e chi se la sente di camminare per tre ore lungo un sentiero sassoso e costantemente ripido, potrà facilmente conquistarla. Con le sue lunghe creste di magro pascolo e i versanti profondamente incisi da solchi erosivi, è la cima più alta della porzione di Cresta Carnica che domina Dobbiaco. Grazie all'altezza e alla posizione soleggiata ma anche abbastanza ventosa, il Corno Fana offre un panorama eccezionale su valli, paesi e monti del circondario. Quando l’aria è particolarmente limpida, infatti, da lassù si riesce ad abbracciare con un solo colpo d'occhio il Grossglockner, le Lienzer Dolomiten, la Cresta Carnica, le Dolomiti di Sesto e quelle di Braies, le più alte vette d'Ampezzo, l’Antelao e la Marmolada, le Zillertaler Alpen, le Vedrette di Ries e il Grossvenediger. In vetta, sotto un’alta croce, è posta un'artistica tavola di rame (copia di un lavoro realizzato nel 1898 da un ingegnere pusterese), che aiuta gli escursionisti a riconoscere ben 102 montagne circostanti. Per celebrare l’Anno Internazionale delle Montagne, nel 2002 l’Alpenverein-Sezione Hochpustertal fece inoltre riprodurre una pregiata carta panoramica risalente ad oltre un secolo prima, al cui centro campeggiano il Corno Fana e il grazioso rifugio, appollaiato a 2340 metri sul costone erboso che scende dalla vetta verso Kandellen, grazie al quale il Corno è noto agli escursionisti. Il Bonner Hütte, che ancora non conoscevamo essendo saliti in vetta per l'ultima volta nel settembre 2001, è stata la nostra meta di ieri, domenica 29 agosto, e debbo ammettere che si è trattato di una meta davvero interessante e meritevole.
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