Mi è successo, e non è certamente nulla di strano ma mi piace toglierlo dal cassetto dei ricordi, di realizzare almeno tre uscite in montagna con animali al seguito. Un cane, una capra, un gatto hanno fatto compagnia a me, familiari e amici durante due escursioni nel gruppo delle Tofane e una nel circondario della Croda Rossa. Della capretta ho narrato in un paio di sedi le vicissitudini, come pure del cagnetto e del piccolo felino. Per quanto riguarda quest'ultimo Era forse il 1975: agli esordi delle nostre scorribande in montagna, con Carletto, Didi e Sandro salimmo il Col Rosà per la ferrata. Niente di speciale guardando il fatto trentacinque anni dopo, ma allora ero il più anziano dei quattro, e non avevo neppure diciassette anni ... Al campeggio di Fiames, un micio emerse dagli alberi ed iniziò a trotterellare dietro di noi. A Posporcora ce l’avevamo ancora vicino, all’attacco della ferrata anche. Cosa fare? Carlo lo prese e se lo infilò nello zaino, lasciando fuori la testa; era piccolo, ma per nulla spaventato, e si lasciò portare senza fare storie su per la parete, fino in vetta. Lassù lo lasciammo libero, e non fuggì: anzi, divise con noi qualcosa della merenda che avevamo portato, e poi continuò a seguirci, zampettando lungo le ghiaie, in mezzo ai mughi, fra gli alberi, negli accidentati canali del sentiero di ritorno, fino a Pian de ra Spines. Giunto nei pressi del campeggio, mosso dall’istinto, il micio cambiò strada e sparì. A noi non miagolò nulla: fra me e me gli rivolsi un piccolo grazie per la tenera, silenziosa, discreta compagnia che ci aveva fatto in quella giornata di montagna
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