Ho già detto e scritto che le Marmarole costituiscono uno dei gruppi dolomitici più selvaggi, meno frequentati, più ricchi di opportunità per scalatori, amanti di vie normali, frequentatori di grandi sentieri. Fra le poche avventure vissute su quei monti, mi sovviene la salita alla Croda Bianca. La cima in questione è quel magnifico, gigantesco pilastro appuntito che ognuno di noi avrà sicuramente notato almeno una volta, transitando sul Ponte Cadore in direzione di Cortina. Non è una montagna facile, ma la ritengo una delle più belle delle Dolomiti Orientali. Mi è occorso di salirla con mio fratello, lungo la cresta SE, detta anche “spigolo Fanton”, che ricordo oggi perché fra cinque giorni compie esattamente 100 anni. Non è la “via normale”, peraltro oggi abbandonata, e neppure la possibilità più semplice per giungere in vetta, ma per la linea superba, la scalata di difficoltà medie ma continue, il grandioso ambiente in cui s’inserisce, è un gioiello da raccomandare. Come tante altre nella zona, la prima salita della Croda Bianca appartiene ai fratelli Fanton di Calalzo, che esplorarono la cresta il 30/6/1910. Facendo un po’ di conti, si tratta di 600 metri di cresta-spigolo, con difficoltà stabili di II e II+. Il passo più impegnativo, stranamente, si trova al termine della salita, anzi in discesa: è infatti una cengia ripida, friabile ed esposta, che si deve scendere per risalire poi verso i due caratteristici spuntoni detti “Dante e Virgilio” e rientrare alla base. Ricordo che la lunga escursione, compiuta il 17/8/1993, ci gratificò moltissimo: ci legammo solo in alcuni tratti della via, e la salimmo tutta in circa tre ore. Eravamo ben attrezzati e ben allenati, quindi anche la cengia, la risalita ai due torrioni “letterari”, la traversata a Forcella Marmarole eccetera, scorsero via lisci. Diciassette anni dopo, di quella salita mantengo ancora un ricordo indelebile, e la consiglio a tutti coloro che salgono le cime coi piedi, le mani e il cervello, si guardano intorno e godono delle grandi, ma anche delle piccole cose.
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