I soccorritori hanno scavato per ore, e alla fine hanno rinvenuto ormai morto lo scialpinista veronese sepolto da una valanga venerdì scorso in tarda mattinata sul Col Bechei, in territorio comunale di Cortina ma presso il confine con Marebbe, in provincia di Bolzano. Lo scialpinista, veronese, si chiamava Mariano Innino e aveva 41 anni. I soccorritori lo hanno individuato solo perché, nella zona della disgrazia, emergeva un braccio dalla neve. In questa stagione è la quinta vittima di valanghe in provincia di Belluno. Innino era partito al mattino da Fiames con un compagno, ed aveva con sè l'Arva, lo strumento che consente di essere rintracciati in casi come questo, ma l'ampiezza della valanga non gli ha dato scampo. Secondo quanto comunicato dal CNSAS, i due stavano salendo per la Val di Fanes verso il Col Bechei, quando hanno deciso di accorciare l'itinerario portandosi sul versante sud, che guarda la Val d'Antruiles. Dopo essersi levati gli sci per proseguire con maggiore sicurezza, si sono affacciati su un anfiteatro. La valanga si è staccata a blocchi non appena iniziata la traversata dell'anfiteatro, trascinando il primo sciatore in un canalino e poi per 350 metri tra salti di roccia. Il compagno, il cinquantunenne Stefano Governo, sfiorato dalla slavina, ha lanciato l'allarme poco dopo mezzogiorno. Si è salvato perché ha fatto in tempo a ripararsi dietro un costone roccioso, cosicché la valanga l'ha solo lambito.
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