La storia della Pala Perosego, timidissimo risalto della cresta rocciosa che scorre parallela alla Val Padeon, esaurendo verso est la dorsale del Pomagagnon, inizia esattamente 41 anni fa. E' l’11.5.1968, infatti, quando Diego Valleferro e Mario Dimai aprono una via di VI sullo spigolo sud, centoventi metri di roccia in parte friabile. Lo spigolo, dedicato ad Armando Menardi, richiede agli ampezzani cinque ore di salita e 35 chiodi, dei quali sette restano in parete. Personalmente, ho scoperto la Pala mediante le indicazioni di Luca Visentini. Sono salito sulla cima quattro volte per la “via normale”, che si risolve in soli quindici metri d’arrampicata. Il 23.9.2000 portai lassù da solo un libretto, che sistemai sotto il piccolo ometto di vetta; distrutto da un fulmine e sostituito nel maggio di due anni fa, il libretto attende i rari visitatori di quella cima minore e solitaria. Nell’occasione studiai anche la storia alpinistica della Pala, ed ecco i risultati dell’indagine. Nonostante la scarsa importanza del risalto, sono già quattro le vie aperte sul suo lato meridionale. Dopo la scoperta di Valleferro e Dimai, il 20.10.1973 Raniero Valleferro e Alberto Dallago tornarono sulla Pala per la parete S, aprendo una via di VI+, che richiese sette ore d’arrampicata e 40 chiodi. Il 29.5.1977, i “Ragni” di Pieve di Cadore Marco Bertoncini, Mauro Ceriani, Mauro Ciotti e Isidoro Soravia tracciarono un altro percorso sulla stessa parete, lungo un centinaio di metri e con difficoltà di III e IV, ma su roccia mediocre. Un giorno d’ottobre del 1995, infine, Eugenio Cipriani e M. Tonegutti aprirono una quarta via - per ora, l’ultima - sempre sul versante S della cima, trovando difficoltà di V su roccia abbastanza solida. Probabilmente la storia del piccolo risalto – anche se gli spazi rimasti sembrano ormai molto scarsi - non è ancora finita. Per quanto mi riguarda, è molto probabile che ci ritorni ancora.
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