Nel cuore delle Tofane, sul versante SW della Tofana di Mezzo, c'è una punta, separata dalla Tofana più alta dalla Forcella del Valon, valico toccato da chi traversa dalle due cime più alte al Rifugio Giussani. La punta, quotata 2936 m, domina Forcella Fontananegra con una parete giallo-nera alta più di trecento metri e visibile da lontano, e si chiama Punta Giovannina. Di sicuro non molti conosceranno l'origine di questo oronimo, piuttosto recente e legato a una donna. Il nome fu suggerito dalla guida Celso Degasper che il 5/10/1933, in cordata con il collega e coetaneo Giuseppe Dimai, salì per primo la punta dal versante S. Per festeggiare l'ascensione, la cima fu intitolata a Giovanna Apollonio, consorte del Degasper mancata nel 1975, che ricordo di avere conosciuto. La via del Deo e del Meneguto sulla Giovannina, ripercorsa probabilmente per l'unica volta nel 1951 da Ettore Costantini e Bruno Alberti, da anni non può più essere salita a causa di un ampio franamento. In compenso, sulla strapiombante e friabile parete che domina il Rifugio Giussani, sono stati tracciati a partire dagli anni '60 altri itinerari. Cominciarono giusto cinquant'anni fa (dall'11 al 14/7/1960) Albino Michielli, Lino Lacedelli e Claudio Zardini (scomparso ieri a 77 anni, alla cui memoria dedico questa nota), seguiti dal 7 al 9/7/1968 da Ivano Dibona e Diego Zandanel; nell'estate 1975 toccò a Carlo e Agostino Demenego e infine nell'estate 1996 hanno tracciato una dura via Davide Alberti e Paolo Tassi, concludendo per ora la storia della Punta dedicata alla gentile Giovanna Apollonio.
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