Ampezzana d’antico ceppo, da molti anni “Tesele Ris-cia” s'impegna a sostenere le peculiarità culturali di Cortina con l’appoggio a svariate iniziative di promozione e difesa dell'idioma e del sapere locale: una per tutte, la sua collaborazione ultra ventennale alla redazione dei vocabolari Ampezzano (1986) e Taliàn-Anpezàn (1997) delle Regole.
“Poesies e canzós”, 85 pagine stampate dalla Tipografia Ghedina, le regala un giusto riconoscimento: la divulgazione di quaranta poesie e canzoni, composte in un ampio arco di tempo e in parte già comparse e apprezzate altrove.
Con le parole e i versi Tesele, autodidatta che crea con la penna nel tepore della “stua” di Doneà, delinea con icastica efficacia la sua visione del mondo e della vita, trasportando i lettori dai prati in fiore alle selve misteriose, dal crepuscolo che inonda le Dolomiti all'incanto di una notte stellata, dalla nostalgia alla felicità per le piccole cose, dal caldo del focolare ai ricordi di anni lontani. Sono brevi, vividi frammenti del variopinto mondo di un’autrice che ama profondamente la sua valle e la sua gente.
Nel suo ormai lungo percorso di vita, Tesele ha accumulato tante esperienze e ricordi ed ha esorcizzato i problemi e i dolori che la sorte riserva ad ognuno con poesie, prose, gioia per la vita, saggezza e bontà d’animo dimostrate in ogni gesto e in ogni parola.
Era giusto e doveroso dare una veste definitiva ai suoi componimenti, riunendoli in questo volumetto, abbellito da originali istantanee della conca d’Ampezzo. Facendoci strada con la musicalità dell'ampezzano fra alberi e cascate, montagne e neve, stelle e torrenti, l’autrice ci introduce con garbo nel suo mondo candido e quieto, pervaso di luci, colori, rumori, odori che, travolti dalla fretta del vivere, spesso non si riesce più ad ascoltare.
Anche se forse la grafia dei testi si poteva curare un po' di più, ritengo quest'opera un'interessante testimonianza della letteratura ampezzana di oggi, ed auspico che “Poesies e canzós” consegua la dovuta stima di chi saprà gustarlo.
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