Salendo verso Malga Ra Stua, sulla destra orografica della valle e al di là della radura di Antruiles, salta subito all'occhio un torrione rossastro alto circa duecento metri e situato sullo sperone che si protende dal Col Bechei verso E. Il torrione separa le Ruoibes de Inze (Val de Mez) da quelle de Fora (Val d'Antruiles) e si chiama Croda d'Antruiles. Appartiene al gruppo della Croda Rossa, è quotato 2405 m e si trova citato per la prima volta nell’Oesterreichische Alpenzeitung nel 1901. L’oronimo ricorda il sottostante pascolo, sul quale da secoli gli ampezzani monticano gli ovini, e risale alla conquista alpinistica, compiuta l’11 settembre 1900, dopo un bivacco presso la Casera d’Antruiles, da Viktor Wolf von Glanvell e Karl Günther von Saar. I due austriaci percorsero la dentellata cresta O della cima, che evoca la schiena di un drago, inizia sulla Forcella d’Antruiles e porta in vetta con un dislivello di settantadue metri ma uno sviluppo assai superiore. Dopo la conquista, pare che la Croda non abbia ricevuto visite fino al 1991, quando Marino Dall’Oglio e la guida Fabio Lenti, respinti dalla via dei primi salitori (forse non ancora ripetuta, a causa dell'enorme friabilità della roccia) ne aprirono una verso le Ruoibes de Fora, con difficoltà di V e oltre. In seguito, la Croda è stata salita per altri itinerari nuovi, difficili ma rischiosi per la roccia instabile e la caduta di sassi. Circa vent'anni fa, prima che arrivasse Dall'Oglio, la cresta von Glanvell - von Saar aveva indotto per un attimo insani pensieri nell’amico Alessandro e in me, ma per fortuna rimasero solo pensieri. Descrivendola in un articolo per un mensile locale, mi accontentai di parlare della Croda come di un “mons horribilis”, che non ho mai salito e mai salirò, ma che non mi stanco mai di ammirare quando passo da quelle parti.
1 commento:
salito in data 18.10.2011 - un marciume infinto
se ci vediamo ti faccio vedere le foto!
lucabeca corrado menardi
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