Risalivo per l’ennesima volta con la fantasia la fessura SE della torre dei Cadini di Misurina dedicata a Theodor Wundt, lungo il classico percorso individuato da Piero Mazzorana e Sandro Del Torso settantadue anni fa, quando per caso presi nota della seconda ascensione del piacevole itinerario, noto soprattutto in grazia della fin troppo comoda vicinanza al Rifugio Fonda Savio, il quale deve alla Torre Wundt il suo redditizio “Hüttenberg”. La seconda ascensione del percorso, ideato con grande fortuna da una guida di Longarone trapiantata ad Auronzo e da un conte friulano ormai ultracinquantenne e fortissimo alpinista, risale al 14/8/1942. Essa fu opera di due ragazzi mantovani, Mario Pavesi e Cesare Carreri, che all’epoca avevano appena vent’anni e fra le Dolomiti di Sesto si stavano godendo una licenza dal servizio militare, prima di rientrare al Corso Ufficiali d’Artiglieria. Ho desunto questa notizia, che presumo mai divulgata fino ad oggi, da un libretto pubblicato nel 2007 dalla figlia di Cesare Carreri, la dottoressa Cecilia, “Alpinismo degli anni ’40. Frammenti di alpinismo dedicati a mio padre”, a cura di Mare Verticale. Fra l’altro, i due giovanissimi mantovani dovrebbero aver tracciato anche una variante alla via originale, che però non è ben chiaro dove salga, e non risulta documentata in nessuna fonte. Secondo la loro testimonianza, lungo il tracciato Piero Mazzorana aveva lasciato un unico chiodo, che forse è sempre il medesimo nel quale incapparono tutti i salitori fino a ventiquattro anni fa. Si trattava di un chiodino ad anello alla base della parete nera che dà accesso al camino superiore. Idealmente, mentre sfogliavo quel volume, me n’ero fuggito ancora una volta lassù, lungo il budello roccioso poco baciato dal sole dove ho passato ben 19 allegre giornate.
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