Sulle Dolomiti ampezzane esistono numerose vie aperte dai pionieri, diventate poi classiche e frequentate nell’epoca d’oro, che hanno dovuto attendere decenni per essere affrontate d’inverno. Uno dei casi più indicativi è quello della “Via Müller” per parete nord del Sorapìs. Aperta il 15 settembre 1892 dai germanici Friedrich Müller e Sartorius von Waltershausen con le guide ampezzane Antonio Dimai, Zaccaria Pompanin e Arcangelo Dibona, la via (settecento metri di III, parete fredda e ombrosa, spesso neve e ghiaccio) fu intrapresa nella stagione invernale soltanto 83 anni dopo la prima. Le guide Franz Dallago, Paolo Michielli e Guido Salton impiegarono tre giorni _ dal 7 al 9 febbraio 1975 – per venire a capo del gelido e poco attraente versante, in condizioni senza ubbio molto impegnative. Nell’occasione, anzi, i tre sperimentarono anche un particolare tipo di muffole riscaldate a benzina, per premunirsi dai congelamenti alle mani. Oggi la Via Müller è percorsa abbastanza di rado: ho notizia di una guida ampezzana che se l’é sentita proporre da un cliente e vi è salita, con soddisfazione, qualche anno fa. Essa, come tutte le arrampicate sul Sorapis, richiede già sufficiente impegno nella stagione estiva: anche se molte classiche in zona vantano già la loro bella ripetizione invernale, figurarsi quanti avranno voglia di andarsi ad impastoiare su quel versante nella stagione più cruda dell’anno!
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