La passione maturata per la montagna, espressasi nei decenni in escursioni e ascensioni di varia difficoltà, e oggi rientrata nei binari di un alpinismo tranquillo, spesso di esplorazione anche fuori dai confini dolomitici e comunque preferibilmente indirizzato a luoghi appartati e il più possibile alieni dalla banalizzazione che purtroppo colpisce tante montagne, ha ormai quarant'anni. Devo il merito principale ai miei genitori, con i quali respirai l'aria sottile fin da piccolo, sperimentando già a nove anni il brivido delle vie ferrate e la gioia del dormire in un rifugio; poi agli amici dell'adolescenza, con i quali improvvisammo esperimenti alpinistici sempre ben riusciti, sorretti da tanto entusiasmo e un po' di incoscienza; e poi ancora alla compagnia dei trent'anni, con la quale battemmo tante grandi vette dolomitiche, ma anche cime nevose e ghiacciate sulle Vedrette di Ries, Alpi Aurine, Ortles, Cevedale e nel vicino Tirolo. E oggi continuo la ricerca, condividendo con Iside la riscoperta di molti itinerari già percorsi e l'avventura su nuove cime, anche vicine a casa, che ancora non conoscevo perché un tempo raggiungerle mi sembrava “troppo breve o troppo facile”. Un percorso più che normale, animato sempre da grande passione, curiosità, desiderio di stare bene su una vetta, girovagando in mezzo ad un bosco, steso su un prato, appeso a qualche roccia. Un percorso di conoscenza continua che non è finito né finirà, spero, ancora per tutto il tempo che sarà possibile.
1 commento:
Poche parole, che scaldano il cuore. A tutte le persone che si riconoscono in queste parole, vorrei fare l'augurio che la Montagna ci resti amica "per tutto il tempo che sarà possibile".
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