Don Pietro Alverà de chi de Pol, sacerdote e scrupoloso storiografo del suo paese “dagli antichi tempi fino al secolo XIX”, nella sua Cronaca d’Ampezzo, ristampata in anastatica dalla Cooperativa di Consumo (1985) e in edizione trascritta dalle Regole d’Ampezzo (2002), fa un'ammissione che sicuramente stimola chi s’interessa di storia dell’alpinismo: “L’ascendere alti monti, per cagione di studio od anche di diletto è usanza antica…”. Nomina poi un personaggio del quale poco si sa, e meriterebbe di essere rivisitato, per trovarci magari di fronte a qualche “scoop” storico. Don Giuseppe Manaigo, morto a Cortina il 12/6/1858 (a 37 anni secondo Alverà; 35, secondo Richebuono, che indica la data di nascita nel 1823), a suo tempo era considerato un rinomato alpinista. Intendiamoci: un alpinista come semplice escursionista, o come scalatore nell’accezione dovuta al termine a metà ’800, quando il massimo grado di difficoltà su roccia, almeno nelle Dolomiti, era il secondo della odierna scala Welzenbach? Don Pietro suggerisce inoltre che un suo avo omonimo, Pietro Alverà Dipol (+ 1861), e un cacciatore Lacedelli da Meleres (Francesco detto “Checo”, guida di Paul Grohmann nel 1863-64, morto novantenne nel 1886) in gioventù salirono sia sul Cristallo, conquistato ufficialmente il 14/9/1865, sia sul Sorapis, la cui prima ascensione risale al 16/9/1864. Potrebbe darsi che Don Giuseppe, scomparso prima di potersi esprimere appieno sui monti, avesse salito qualcuna di queste cime, che non sono banali neppure oggi, che non vi manca qualche chiodo di sicurezza e bolli di vernice sul cammino. Forse ben prima del 1863, data canonica d’inizio dell’alpinismo in Ampezzo con la conquista della Tofana Seconda, qualcuno aveva già raggiunto le Tofane o altre cime: il Taé, il Valon Bianco, la Croda del Becco, attribuita a Grohmann nel 1874, la Zesta, i cui primi salitori sono ignoti; la Punta Nera, attribuita ad Alessandro Lacedelli da Meleres intorno al 1876, la Croda del Pomagagnon, salita per la cronaca soltanto nel 1890. Su Don Manaigo ritornerò appena possibile, e auspico di poter fare qualche interessante scoperta.
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