A partire dagli anni '80, il desiderio degli scalatori di lasciare un'impronta personale sulle crode diede il via all'apparente irriverenza, con la quale s'iniziarono a battezzare le vie con nomi e frasi che i conservatori avrebbero giudicato senza senso o di cattivo gusto (e spesso lo erano ...). Esse, invece, si legavano perlopiù alle emozioni e alle sensazioni provate durante l'apertura degli itinerari. Nella nostra zona, è interessante la genesi di “Dolci timori di Chiara”, il nome di una difficile via sui Lastoi del Formin, che allude alle paure di Chiara, studentessa ampezzana incontrata dai Ragni di Pieve di Cadore Mereu, Dall'Omo e Peverelli mentre risalivano il sentiero verso l'attacco della parete. I giovani fecero volentieri da scorta alla ragazza, che nella zona stava raccogliendo materiale per una tesina di geologia, attraverso il pascolo di Giau per proteggerla dalle mucche, che Chiara incontrava già da qualche giorno, non senza qualche timore. L'episodio avveniva il 2 luglio 1983.
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