Il 22 giugno si è spento un insigne linguista, montanaro e grande amico della Montagna, il professor Vito Pallabazzer di Colle Santa Lucia. Altri ne hanno ricordato le capacità professionali di etimologista, toponomasta e studioso dell'idioma ladino. Avendolo conosciuto e goduto della sua stima, mi interessa ricordarlo per il volume “Gente di montagna”, che Nuovi Sentieri Editore ha pubblicato quattro anni fa. Conservo una copia autografata del libro, di cui il professore mi fece gradito dono, durante una visita che gli rendemmo nell'agosto 2005, nel suo maso a Pònt di Colle, dove passava l'estate. Il volume, sottotitolato “Dalle Dolomiti, storie e costumanze senza tempo”, raccoglie articoli, in buona parte apparsi su varie riviste di montagna e non, sugli aspetti culturali della nostra Montagna. Quindi vi si parla di storie di parole, cacciatori e pastori, fiori e animali, forcelle e boschi, stregoni e mestieri antichi, stalle e bestiame, escursioni nel paranormale, api, fienili e altri frammenti geografici e sociologici di quell'ambiente alpino fra la Civetta, il Pelmo e le Tofane che oggi non esiste più, ma alcuni ancora ricordano. Nei suoi scritti il professor Pallabazzer rivisse tante cose viste e provate in gioventù. Con gli occhi dello studioso affermato, ma anche con l'animo del montanaro incantato; e tante cose ha consegnato a noi, appassionati della nostra terra, perché le impariamo e le conserviamo.
1 commento:
Grazie, delle belle cose che ha detto su mio nonno era veramente una persona speciale anche se non l'ho conosciuto, ma mi sarebbe piaciuto.
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