Prima di iniziare il cammino verso una, o entrambe, queste cime, volete un dubbio di carattere toponomastico, di quelli che stuzzicano gli studiosi ed animano le discussioni scientifiche? Nel solitario sottogruppo del Cernera, che campeggia sullo sfondo del Passo Giau, fra Selva e San Vito di Cadore, e offre alcune mete interessanti all'appassionato camminatore, due cime “dovrebbero” avere lo stesso nome, CORVO ALTO. Il primo è il Monte Mondeval (2455 m), costituito da bancate di lava e tufo incorniciate da un ambiente prettamente dolomitico. A picco verso SO e SE, il Monte è invece dolcemente inclinato verso NE con un ripido pendio erboso, che consente di salirvi dal Lago de le Baste. Tutti gli scialpinisti lo chiamano “Corvo Alto”, ma a Selva di Cadore il toponimo non è condiviso dagli autoctoni. Il secondo monte è il Piz del Corvo (Corvo Alto, nella guida di Antonio Berti). Alto 2383 m, è la punta più elevata della bastionata dolomitica a picco sulle valli del Loschiesuoi e Fiorentina, e verso NE presenta un ripido pendio erboso, per il quale si sale in vetta dal vasto, suggestivo catino di pascoli che lo separa dall'antistante Monte Mondeval. Le due cime sono frequentate da persone che, ovviamente, prescindono da dispute toponomastiche: il Monte Mondeval (Corvo Alto "primo"), viene salito soprattutto d'inverno con gli sci, ed è rinomato come gita di medio livello. Un po' meno noto è invece il Piz del Corvo (Corvo Alto "secondo"). La cima, con la croce e il libro di vetta, guarda Santa Fosca e Pescul con una parete salita da vie alpinistiche molto difficili. Chi avrà ragione: Antonio Berti, gli scialpinisti, i paesani di Selva?
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