Dopo i maestri di sci non abilitati, ecco arrivare le guide alpine abusive. E a Cortina qualcuno lancia l’allarme. Anche di fronte al numero di incidenti che quotidianamente vedono impegnate in Ampezzo e in Cadore le squadre del Soccorso Alpino. A mobilitarsi sono le Guide Alpine di Cortina. Spiega il presidente Franco Gaspari Moroto: «Abbiamo riscontrato che molta gente si affida a persone non qualificate. Lo vediamo soprattutto nelle palestre di roccia, alle Cinque Torri, sul Sas de Stria, a Landro, nelle località più frequentate».La normativa che regola il settore è molto rigorosa: l’utilizzo di corde e moschettoni, del materiale alpinistico, per scopi professionali, per accompagnare clienti in montagna, facendosi pagare, è consentito solamente alle Guide Alpine. «Noi ci preoccupiamo soprattutto dell’aspetto sicurezza - aggiunge Gaspari - perché pensiamo che non sia davvero il caso di affidarsi o affidare i propri bambini a chi non ha la preparazione necessaria per garantirla». Molte "guide" vengono da fuori. Ma pare che ci sia pure gente del posto: «Sono persone che lavorano abitualmente nel comparto turistico e che, durante l’estate, continuano a svolgere la propria attività, magari con gli stessi clienti che li hanno contattati d’inverno. Si fanno pagare, ma non lo potrebbero fare».La questione sicurezza in montagna, di questi tempi, viene anche sollevata dal responsabile provinciale del Soccorso Alpino bellunese, Fabio Bristot "Rufus". Evidenziato il fatto che quest’anno si assiste ad un aumento degli interventi di soccorso in montagna - entro la fine dell’anno si ipotizza di arrivare in provincia a quota 600 -, Bristot sollecita, al di là delle sterili enunciazioni, a caricare di un significato particolare l’evento delle Dolomiti "patrimonio dell’umanità": «Si presterebbe bene per un’operazione culturale capace di coniugare l’idea della montagna da fruire con una campagna per goderla in sicurezza». Ma le garanzie passano pure per mezzi e strumenti di soccorso adeguati. E qui Bristot attende al varco la Regione: «In Lombardia i nostri colleghi possono contare su un 44% in più di contributi regionali. Per questo stiamo aspettando il passaggio della legge finanziaria della Regione, pronti a presentare emendamenti». A quest’esternazione sobbalza l’assessore regionale Coppola: «La finanziaria si prepara in settembre e va in aula a dicembre. Non sarebbe meglio che questi signori scendessero a Venezia a presentare le loro richieste? Questo è davvero un chiaro esempio di cattivo rapporto con le istituzioni. Noi non ci siamo mai tirati indietro e in totale sul fronte del soccorso (compreso quello con elicottero) nell’anno in corso nel bilancio della regione compaiono 1.450.000 € (dal Gazzettino del 21 agosto, articolo a firma di Bruno De Donà e Marco Dibona.)
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