La consegna all’archivio della nostra Sezione del CAI, di un libro di via collocato lungo la Via Alverà-Menardi sullo spigolo sud-est del Col dei Bos e distrutto anzitempo dalle intemperie, mi ha fatto riandare alla mia esperienza della via in questione. Sono lieto di averlo salito tre volte: il 20 maggio 1979 con Enrico, poi il 13 luglio 1980 con Stefano e Marco e infine il 7 giugno 1987 con Mauro. Oggi, nonostante l’aggiunta di chiodi, che semplificano alcune situazioni allora piuttosto aleatorie, e l’affermazione da parte di qualche "Big Jim dell'alpinismo" che si tratta di una via “facile”, mi consola sapere che una guida di vie scelte classifica di V+ la fessura strapiombante a metà salita, dove … vidi almeno due volte le streghe. Lo spigolo, salito per la prima volta dagli Scoiattoli Silvio Alverà Boricio e Luigi Menardi Iji il 13 luglio 1947, è noto e frequentato anche oggi. Va evidenziata una certa discontinuità nelle tirate di corda, che alternano passaggi di difficoltà media ad altri molto più impegnativi, la comodità dell’attacco ma soprattutto l’uscita sui morbidi prati della vetta, dove ci si può stravaccare e gustare la “conquista”. Ho notato che la via è percorsa soprattutto da veneti, tedeschi ed est-europei, e qualche salita è ancora appannaggio di guide con clienti. La cosa fa piacere, e spero che lo spigolo del Col dei Bos attragga sempre vecchi e giovani, magari meglio dotati del sottoscritto, il quale ha tratto l’amara conclusione che certi passaggi stretti e strapiombanti forse non erano per lui.
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