Proprio ieri l'amico Carlo è salito sul Beco de ra Marogna, guglia secondaria del Nuvolau, che si nota dalla strada del Passo Giau.e - più che all’alpinismo - interessa alla storia, perché per quattro secoli fu confine di stato, ed oggi marca il limite fra i pascoli cadorini di Giau e il territorio regoliero d’Ampezzo. Carlo ha ripercorso passi che personalmente hanno coronato diverse volte una gita pomeridiana in uno splendido bosco della nostra conca, quello del Forame. Mi piace sapere che anche lui abbia calcato quella piccola cima solitaria, e la notizia ha risvegliato in me un bel ricordo di una ventina di anni fa quando, in un giorno di febbraio, salii con un paio d’amici il Beco per la prima volta d'inverno. Un tempo il picco, quotato 2271 metri, non aveva un nome. L'oronimo Beco de ra Marogna/Becco (della) Muraglia gli fu dato durante la Grande Guerra, giacché la celebre Marogna de Giou/Muraglia di Giau trova ai suoi piedi uno dei due capisaldi d’inizio. Non so chi abbia salito per primo quella punta, dove nel 1972 la guida Franz Dallago ha tracciato una breve via di III/IV, e nel 1996 è tornato per apportarvi anche una variante. La via d'accesso alla cima si risolve in una parete inclinata e friabile, con difficoltà che si aggirano sul I per una cinquantina di metri. So di averne fatto, oltre a tre o quattro estive, anche una salita invernale: non sarò stato il primo, ma ricordo che l’inverno asciutto di quell’anno e la voglia di respirare un’aria diversa ci spinse a calcare quel dentino che spunta dal bosco, dove il silenzio dei luoghi e la visuale dalla vetta sono un bene prezioso.
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