"Un grande diedro di roccia solida, ricco di clessidre, che consente una bella arrampicata di quarto grado. Nel primo tiro c’è un solo passaggio più difficile (5°), ma questa lunghezza si può evitare attaccando 20 m più a sinistra e salendo per rocce gradinate. Non effettuare la salita dopo piogge recenti." E' solo una delle tante relazioni, tratta da Internet, del diedro nord-est della Cima Cason de Formin, nel gruppo della Croda da Lago. Penso che sia una delle più soddisfacenti arrampicate classiche effettuabili intorno a Cortina, e la ricordo perché fu aperta come oggi, mercoledì 23 settembre di 39 anni fa. Primi salitori del diedro furono la guida Franz Dallago Naza (uno dei più grandi conoscitori del Gruppo della Croda da Lago, dove ha tracciato decine di vie nuove) e l'amico Dino Constantini Ghea. Originariamente l'itinerario, lungo circa trecento metri e che non giunge su una vetta ma su una cengia sotto il cocuzzolo sommitale, fu valutato IV con un tratto iniziale di V e superato con un unico chiodo. Oggi la valutazione rimane comunque quella (D secondo la scala moderna); mi dicono che i chiodi presenti sono sempre pochi, e il primo tratto quasi sempre si evita sfruttando la via di Angelo Dibona, che sale a sinistra ed è un po' più facile. Il Diedro Dallago è una via alla vecchia maniera, logica e su roccia ottima; peccato che il diedro si trovi all'ombra, quindi sconsigliabile in giornate fredde o umide. Fra il 1982 e il 1987 lo ripetei diverse volte con gli amici. Come per la gran parte delle classiche che frequentai in quegli anni, anche di quell'atletico diedro, dopo tanto tempo, conservo un bel ricordo.
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