Anche nel 2008, Cortina potrebbe festeggiare diverse ricorrenze storiche. Chi segue le vicende legate all’alpinismo, non può ignorare che l’11 agosto cadrà il 125° dell’inaugurazione del primo rifugio alpino della conca, costruito nel 1883 in cima al Nuvolau. Il Presidente pro tempore della Sezione del CAI di Cortina Federico Majoni, ricorda l’avvenimento. “All’inizio degli anni ’80 del XIX secolo, il colonnello Richard von Meerheimb di Dresda, guarito da una maligna infermità dopo essersi trasferito in Ampezzo, volle tramandare ai posteri la sua riconoscenza alla valle che l’aveva ospitato, e la cui salubre aria aveva respirato per lunghi mesi. Meerheimb elargì alla Sezione locale del Club Alpino Tedesco e Austriaco, sorta appena da un anno ma già dedita con fervore alla valorizzazione del territorio di competenza, una somma di denaro, fissando l’obbligo d’impiegarla per la costruzione di un ricovero alpino. Sotto la presidenza di Giuseppe Ghedina Tomasc, pittore di soggetti storici e autore della prima cartina dei sentieri della valle, sorse così la Sachsendankhütte, il “rifugio del ringraziamento del sassone”, un vero nido d’aquila su una vetta senza difficoltà alpinistiche, già famosa per lo sconfinato panorama che offre: il Nuvolau.“ Qual è il significato del giubileo, e che cosa intende fare il CAI Cortina per ricordarlo? “Domenica 14 settembre la nostra Sezione, che ne è proprietaria da sempre, festeggerà con una sobria celebrazione il compleanno del Nuvolau, primo ricovero alpino sul nostro territorio se si eccettua il più antico Ospizio Falzarego, eretto nel 1868 presso il Passo omonimo. Dopo la S. Messa, officiata al Rifugio alle ore 11.00, presenteremo una cartolina celebrativa con un bozzetto realizzato per noi dal pittore Emilio Bassanin, che durante la giornata si potrà personalizzare con l'apposito annullo postale. Tutti coloro che saliranno al Nuvolau tramite i vari accessi, potranno poi gustare i piatti tipici cucinati da Giovanna e Mansueto Siorpaes, che gestiscono il rifugio fin dal 1973. In questa lieta occasione, la Sezione del CAI sarà lieta di accogliere al Nuvolau un gran numero di amanti della montagna.” Grazie, Presidente, per questa breve intervista. Giriamo a tutti gli appassionati l’invito ad onorare il genetliaco con la salita sulla cima che già nel 1877, nel volume “Wanderungen in den Dolomiten”, il pioniere Paul Grohmann magnificava con queste parole “… Un mare di montagne è davanti a noi, e sarebbe inutile volerle elencare o descrivere. Soltanto la macchina fotografica potrebbe fissare le nostre impressioni. Alla nostra destra e sinistra abbiamo, ben nitide, le due cime del Nuvolau (Averau e Gusela). Imponente e grandiosa, davanti, la vedretta della Marmolada, tutta intera, ed i selvaggi contrafforti di Serauta e del Vernel. Più a destra, il gruppo del Catinaccio, il Sella col Boè, la Gardenaccia e la Croda Rossa. Altre montagne si levano davanti a questa cerchia possente, la catena del Monte Cappello (Sas Ciapel) fra Fedaia e Livinallongo, il verde Passo del Pordoi, il Sasso di Stria, i Settsass, il Col di Lana ecc. … A sinistra, oltre la Marmolada, il gruppo delle Pale di San Martino con un piccolo ghiacciaio, poi il Pelmo, e via via l’Antelao, il Sorapiss, la Punta (Cima) Bel Pra, i Cadini, il Cristallo, le tre Tofane. In fondo, lontano, il Duranno e cime nevose a intervalli. E questi ora citati non sono che i giganti che ci circondano …”
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