Quattordici anni fa, condussi l’amico Roberto in un’esplorazione davvero interessante. Da tempo, infatti, mi frullava per la testa l'idea di salire sulla Croda de Pousa Marza, elegante corno dirimpettaio del Piz Popena che si ammira dal Ponte Rudavoi, fra Tre Croci e Misurina. Conquistata da Michl Innerkofler da solo, e subito dopo ripetuta con la giovane cliente boema Mitzl Eckerth il 29 luglio 1884, in centoventicinque anni la Croda è stata scalata anche da noti alpinisti e scrittori, fra i quali Dino Buzzati, Severino Casara, Claudio Cima, Luca Visentini. Si tratta di una salita esposta di 100 metri di dislivello, su roccia abbastanza solida e divertente. Giunti all’attacco dal Ponte Rudavoi per il consueto sentiero della Sella dell'ex Rifugio Popena, salimmo come da istruzioni all’invitante cengia orizzontale chiazzata d’erba e molto esposta, che taglia a metà la parete e permette di schivare il salto iniziale, strapiombante e inaccessibile “by fair means”. Imbragatici per bene in un tratto di cengia stretto ed emozionante, tirai con entusiasmo le tre lunghezze della via, che ci riservò uno strapiombo valutato III grado superiore e una paretina di III, entrambi superati con gustosi movimenti senza l'uso di chiodi. La sommità, friabile ma sorprendentemente comoda e spaziosa, ci offrì un vasto panorama su cime vicine e lontane, e ci rallegrò il fatto di essere fra i pochi saliti su una montagna sicuramente minore, ma non priva d’attrattive. Per scendere dalla Croda, non avendo indicazioni, attrezzai tre corde doppie su altrettanti spuntoni, che ci consentirono di rimettere piede sulla cengia e rientrare ai ruderi del Rifugio Popena, dai quali la strada verso casa é più che nota. Soddisfatto per aver ripetuto uno dei tanti itinerari del pioniere Innerkofler, su una montagna che non soffrirà mai d’affollamento, rumore, sporcizia, mi ripromisi - come sempre si fa con le mete più apprezzate - di ricalcare la vetta della Croda con altri amici. Ci sono passato ancora alla base, ma i miei passi si sono sempre diretti altrove.
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