Oggi, 8 agosto, ricorre il 4o° anniversario della caduta dallo "spigolo Dibona" della Cima Grande di Lavaredo, dove stava salendo con un cliente, di Ivano Dibona, Scoiattolo, guida ed esponente di punta dell'alpinismo dolomitico nei primi anni '60. Nipote di Angelo, simbolo delle guide alpine ampezzane, Ivano era nato il 1° giugno 1943, era guida da cinque anni; in quel lustro aveva ripetuto innumerevoli vie sulle Dolomiti, e tracciato nuovi itinerari di grande difficoltà, sia in libera che con l'uso massiccio di chiodi (Cima Belprà, Taburlo, Torrione Salvella, Cima Piccola di Lavaredo, Torre Romana, Col Rosà, Taé, Tofana di Mezzo, Punta Giovannina), Si era distinto in numerose operazioni di soccorso alpino, ed aveva espresso il desiderio di ripetere tutte le 70 vie aperte dal nonno. Il suo nome non è stato dimenticato dai compaesani, che gli hanno dedicato dapprima la "Direttissima" sulla Cima Scotoni (Diego Valleferro, Franz Dallago e Bruno Menardi, 10-13.3.1969), e nel 1970 il sentiero che segue il percorso di arroccamento utilizzato durante la Grande Guerra delle truppe italiane sul Cristallo, da Forcella Grande al Col dei Stonbe. Percorso ancora oggi da migliaia di persone, il "Sentiero Dibona" è ritenuto uno dei più begli itinerari escursionistici delle Dolomiti.
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