Chi ama le scalate invernali di cime d’alta quota, per vie a settentrione, con difficoltà non eccezionali ma – in stagioni normali – impiastrate di neve e ghiaccio come si conviene, qui da noi avrebbe diverse possibilità di assurgere alle cronache, ripetendo percorsi che sino a oggi (salvo smentite), attendono ancora di essere seguiti nella stagione fredda. Tra i più noti, lo spigolo Dibona sulla Grande di Lavaredo (500 m, IV), battutissimo d’estate ma posto proprio a nord-est, e in particolare la via Schlögel Ehrenkreuz-Innerkofler sulla Croda Rossa d’Ampezzo (550 m, III), aspettano ancora qualche volonteroso! Per quanto riguarda quest’ultima, credo che in 125 anni (tanto è passato, infatti, dalla prima salita, opera della guida di Sesto Michele Innerkofler con un nobile cliente) il lungo avvicinamento sulla morena di un antico ghiacciaio, il versante di salita con poco sole, l’andamento complicato della via per camini, canali e cenge, la discesa lunga e laboriosa nonostante alcune attrezzature, abbiano dissuaso molti dal mettervi mano. Agli inizi del XXI secolo, il versante nord della Croda Rossa è stato fatto oggetto di due invernali del Canalone Winkler, salito nel 1887 a destra della via Schlögel, per merito di guide alpine sudtirolesi e poi di alpinisti cadorini. Può darsi che l’interesse invernale per questa cima (dove c’è un’altra via dei pionieri che conta una presunta ripetizione estiva e nessuna con la neve) si vada risvegliando.
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