Un amico che, per dovere e anche per piacere, di montagne ne ha scalate parecchie e passeggia tuttora sul sesto grado, un giorno traeva una conclusione che mi ha fatto riflettere. Oggi, paradossalmente, nell’esplorazione delle cime soprattutto intorno a Cortina, è diventato più facile scovare una via nuova con difficoltà alte od estreme, che non un’ascensione di stampo classico, dei gradi che furono palestra d’impegno e divertimento anche per noi. Vale a dire che in Ampezzo e dintorni il mercato offre ancora qualche diedro, parete, tetto vergine di settimo e ottavo grado, ma si sono invece rarefatti i camini, le placche e gli spigoli di terzo e quarto. E poi non ci sono quasi più cime dove nessun essere umano abbia ancora messo piede, almeno con intenti alpinistici. Si vede però che questo non è sempre vero: nello scorso agosto due alpinisti, uno dei quali è Carlo, giovane “figlio d’arte” di Modesto, guida alpina e gestore del Rifugio Croda da Lago, sono riusciti a scovare - quaranta minuti sopra il Lago di Misurina - una cima ed una breve via, nuove ed originali. Essi, infatti, hanno battezzato il Torrione Medio-Orientale delle Pale di Misurina (Gruppo del Cristallo) salendone la parete nord, con difficoltà di secondo e terzo grado. Sono occorsi due chiodi e solo quaranta minuti di arrampicata, per “conquistare” quel corposo spuntone, sotto il quale sarò passato una mezza dozzina di volte, ma mai avrei immaginato che un giorno qualcuno si arrampicasse, creando una via nuova, poco difficile e magari degna di diventare classica. Mi auguro che questi ragazzi continuino così, dimostrando che l’alpinismo esplorativo vive ancora, anche nelle usate Dolomiti.
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