domenica 15 agosto 2010

La Porta del Cristallo e la discesa fallita

La Porta del Cristallo è un alto crepaccio roccioso, in cui s’incanala il rio alimentato dalle nevi che riempiono il colatoio tra la Cima principale e quella mediana del Cristallo. I primi a traversarla a scopi alpinistici, per studiare la parete SW del monte sovrastante, furono probabilmente Leone Sinigaglia e le guide Pietro Dimai de Jenzio e Zaccaria Pompanin de Radeschi, nel 1893. Il luogo è poco visitato, vi passano i camosci e dal punto di vista esplorativo la zona è ancora molto selvaggia. Nel 1980 e nel 1981, in allegra brigata, scavalcai anch'io la Porta. Saliti verso il Passo del Cristallo fino al Col da Varda, traversammo i pascoli verso la scomoda cengia a volta che introduce nel catino sopra il crepaccio, entrambe le volte coperto di neve, essendo ancora primavera. Ci calammo in fila nella spaccatura, superando due strettoie: non trovammo difficoltà oltre alla neve e al ghiaccio, ed uscimmo fradici ma senza problemi sulla pista di sci che scende a Rio Gere. Nel 1994 tornai lassù con Claudio, Denis e Roberto. Avevo letto su una rivista che, in seguito all’ablazione delle rocce da parte dell’acqua di fusione e a qualche frana, lo scavalcamento della Porta comportava ora difficoltà di IV. Non mi pareva però possibile che – pur dopo una dozzina d'anni - il passaggio che allora avevo superato tranquillamente, tra l'altro con scarpe inadatte alla bisogna, fosse diventato improvvisamente così scabroso! Mi abbassai sul bordo del salto, tentando di uscire a destra e a sinistra, ma desistetti, poiché la discesa per quelle placche ripide e levigate richiedeva capacità d'arrampicata libera superiori alle mie. Non riuscendo ad indicare agli amici il varco dove ero passato a vent’anni in condizioni invernali e con le Clarks, traversammo per cenge con tracce di camosci sui ripidi pendii che limitano il catino, uscendo presso i paravalanghe alle spalle del Rifugio Sonforca. Fu coomunque una gita originale e divertente, ma rimasi deluso che il “difficile passo d’appoggio”, citato nella relazione della Via Sinigaglia-Dimai-Pompanin al Cristallo, in pochi anni fosse aumentato di un grado o forse anche di due.

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