«Signori dei funghi, chiedo un po' più di rispetto per la proprietà privata». E’ l'invito che l’amico sanvitese Roberto Belli Codan ha rivolto in modo visibile, con un cartello, a tutti coloro che sui prati e nei boschi delle nostre montagne entrano, calpestano, frugano creando vere e proprie corsie, dove tutto o quasi viene distrutto. Ai bordi di un terreno di sua proprietà non recintato, a Tiera de Sora in quel di Borca, nei giorni scorsi Roberto ha piazzato un cartello, che oltre alle classiche e ormai ignorate prescrizioni ("proprietà privata", "divieto d’accesso"), richiama un'altra questione: «Su questo terreno Madre Natura ha impiegato millenni per creare un ecosistema perfetto, adatto alla crescita dei funghi, delle zolle, delle specie rare di fiori, fragole e lamponi. Il proprietario, che potreste incontrare contravvenendo a questo divieto, gradirebbe non venissero calpestati o raccolti» L'invito, ovviamente, è indirizzato sia ai turisti sia ai residenti, e riguarda l'"assalto" indiscriminato ai frutti della natura, ma in particolare ai funghi. «Qualcuno - dice Roberto - dovrebbe spiegarmi perché la tassa sulla raccolta va solo a vantaggio dei Comuni e della Regione, anziché dei legittimi proprietari dei terreni». C'è poi la questione della sporcizia che lascia chi usa le aree private per pic-nic, giochi e altro. «Per questioni d’estetica e di rispetto, spesso devo raccoglierla io e portarla a valle», ha raccontato Roberto, deluso che le campagne avviate per l'utilizzo corretto dell'ecosistema montano siano spesso impunemente ignorate. «Tanto da costringermi a ricorrere ad un vistoso cartello e alla stampa, per ricordare che la tutela dell'ambiente la garantiamo soprattutto noi proprietari, regolieri e non, con fatica, dispendio di mezzi e di denaro».
(dal "Gazzettino" – edizione di Belluno, 13.8.2008, articolo di Bortolo De Vido. che ringrazio!)
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