Qualche volta mi pare di essere un po' nauseato dalla Montagna. Una certa pigrizia, forse colpa degli anni che corrono; qualche acciacco, che insorge magari proprio d'estate; gli impegni legati al lavoro e al volontariato, sempre più spesso m'impediscono di realizzare determinati progetti, che tempo addietro studiavo e attuavo con determinazione ed entusiasmo. Un tempo scrivevo poco e giravo molto: oggi, parlare e scrivere di montagna mi fa sempre bene al cuore, ma spesso non basta più, perché le stagioni volano. Che fare? Una cosa comunque è sicura: quando sopporto troppo a lungo certe miserie del mondo, la bassezza e la mediocrità di qualcuno, "mi basta un sasso tra le mani e sono felice" (Renato De Pol, 1972).
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