L’estate 2008 riservava tre illustri anniversari della storia dell’alpinismo, legati alla stessa persona. Il 14 agosto, infatti, sono caduti i settantacinque anni da quando il triestino Emilio Comici e gli ampezzani Angelo e Giuseppe Dimai, dopo tre giorni d'impegno, domarono la superba parete nord della Cima Grande di Lavaredo, cinquecento metri di verticale che allora rappresentarono un “salto di qualità” per l’arrampicata dolomitica, e oggi sono ancora meta di scalatori provenienti da tutto il mondo. Meno di un mese dopo, ancora Comici - con Mary Varale e Renato Zanutti - realizzò un’altra importante prima salita sulle Tre Cime: lo spigolo sud dell’Anticima della Cima Piccola, denominato “Spigolo Giallo” per il colore della roccia e anch’esso divenuto una classica, oggi quasi usurata da migliaia di passaggi. Alla fine dell’estate 1933, comunque, Comici si aggiudicò una terza nuova ascensione, meno appariscente delle altre due ma certo non meno impegnativa: lo spigolo nord del Corno d’Angolo, nel sottogruppo del Popéna. Sono duecentoventi metri di roccia giallastra e friabile, che Comici salì il 20 settembre con Sandro Del Torso, trovando anche un passaggio di VI. Riguardo a queste conquiste dell'alpinismo dolomitico, a me rimane una piccola soddisfazione: essermi trovato indirettamente a ricordare la maggiore con uno dei protagonisti, all’epoca l’ultimo ancora vivente. Il 14 agosto 1983, infatti, ero diretto al Rifugio Auronzo alle Tre Cime di Lavaredo, deciso a salire da solo la via normale della Grande, cosa che riuscii a fare con successo. Davanti a me, nell’autobus, sedeva Angelo Dimai, ottantatreenne ma sempre in gamba, che si apprestava a compiere un’escursione in quella zona, con parenti e amici (quando si dice la coincidenza…) Non osai chiedergli nulla: ero certo che si dirigesse verso la “sua” parete nord, per contemplarla e rimembrare con emozione la bella conquista di cinquant’anni prima.
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