lunedì 14 luglio 2008

Una proposta per l'estate: il Corno d'Angolo

L’ho nominato ormai varie volte nei miei scritti: del resto, le esperienze piacevoli si ricordano volentieri. Traggo quindi dal cassetto dei ricordi il Corno d’Angolo, perché ho deciso di farlo conoscere anche ai soci del CAI Cortina, proponendo insieme all'amico Carlo la salita alla cima domenica 31 agosto 2008. Il Corno si riconosce già da lontano per la sua forma slanciata, e spicca soprattutto dalla strada fra il Passo Tre Croci e Misurina. Mentre lo spalto esterno, che precipita verticalmente per oltre duecento metri su uno zoccolo detritico, settantacinque anni fa offrì a Emilio Comici e Sandro Del Torso l'occasione di tracciare un itinerario impegnativo e poco ripetuto, verso l’interno il Corno emerge appena leggermente dalla conca di blocchi e detriti che s’insinua fin sotto l’adiacente Croda di Pousa Marza. Proprio lassù si rivela, con passi pressoché elementari, la via più semplice per accedere alla sommità. Dalla sella dove campeggiano i ruderi del Rifugio Popena, distrutto negli anni Quaranta del ‘900 e mai riedificato, ci si porta su una sottile cresta fra le due cime. La si asseconda, obliquando man mano verso sinistra su detriti e roccette, e con poca difficoltà ma sempre un minimo d’attenzione, ci si spinge fin sugli esposti e malfermi blocchi che costituiscono la panoramica sommità. Considerata la relativa facilità dell’accesso, non si sa chi sia stato il primo salitore della cima, sicuramente raggiunta da cacciatori e pastori prima dello studio ottocentesco di Wenzel Eckerth sulle crode del Cristallo. A chi decide di fare visita al Corno, sapere chi ne sia stato il primo salitore non cambia certamente la vita; basta giungere, con un’escursione fuori delle tracce battute, su una sommità non troppo impegnativa, poco battuta e tranquilla, dove solo un bastone infisso fra due blocchi ci accoglie e al cospetto di tante montagne è facile rievocare ricordi o ideare progetti.

2 commenti:

nemesto ha detto...

ti ho scritto all'indirizzo mail di libero, quello che tenevi perlomeno fino a qualche tempo fa. ciao e scusa il fuori tema

Luca l'Alpinauta ha detto...

mi hai incuriosito con questa cima. poi ti dirò che non è poi vero che la storia di una montagna non interessa a chi la sale. ho molti amici che non si fermano alla mera relazione di salita di una via. e io pure. seguiamo un pò la traccia di kugy, quando dice che non conosci una montagna fintanto che non ci dormi sopra.
Ti ho linkato sul mio blog perche mi piace leggere cio che scrivi, cosi ti annovero tra i miei amici ampezzani.
Mandi e Buona Montagna