Nell’ambito del CAI Cortina, che istituzionalmente – in sinergia con le Regole e il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo – cura la conservazione dei sentieri che avvolgono la conca ampezzana, si sta prendendo atto con perplessità di un fenomeno, non nuovo ma ora quantomeno da arginare. Si tratta della segnalatura abusiva di un crescente numero di sentieri, poco frequentati o svolgentisi in zone di elevato valore florofaunistico e per questo particolarmente delicate (guarda caso, sempre nella medesima zona, intorno alla Croda Rossa). Dopo la coloritura dell’accesso alla Croda de r’Ancona dal versante dei Ciadis e del sentiero militare che dalla Strada d’Alemagna raggiunge la cresta delle Ciadenes stando in sinistra orografica del Ru de r’Ancona, è ora la volta di un sentiero più noto. Risulta, infatti, che siano riapparsi i bolli di vernice sul “Sentiero Zero”, tracciato nel 1964 per unire l’altopiano di Fosses con il nuovo Bivacco fisso P. Helbig Dall’Oglio e cancellato una trentina d’anni dopo, per preservare la fragilità dell’ambiente e la predilezione della zona da parte dei selvatici. Pur non essendo di facile soluzione, la questione meriterebbe più attenzione da parte delle autorità preposte, e magari un tentativo bonario di arginatura. Basterebbe individuare i “generosi” artisti e invitarli a canalizzare il loro altruismo nelle iniziative del CAI, che tendono a mantenere i sentieri esistenti, già segnalati e battuti, più che ad aprire alla folla angoli ancora fortunatamente vergini o protetti del nostro territorio.
Nessun commento:
Posta un commento