mercoledì 30 luglio 2008

Ponta Negra e Zesta, undici salite fuori dalla pazza folla

Riguardando le note scarabocchiate in varie sedi, ho avuto la conferma che - fino ad oggi - ho salito undici volte in totale la Punta Nera e la Zesta, le due cime più importanti della “Diramazione Ampezzana” del Sorapis. La propaggine costituisce un angolo molto caratteristico della valle d’Ampezzo. Inizia dal Valico sora la Cengia del Banco, e prima di esaurirsi al Passo Tre Croci, si articola in 7 sommità panoramiche e non molto visitate: la Croda del Valico, la Punta Nera, la Zesta, le Cime del Laudo, le Cime di Marcoira, più la minore Anticima di Marcoira. La Punta Nera, che balza nitida già dal Corso Italia di Cortina, supera i 2800 metri di quota. Non mi dilungo sulla salita e sulla sua storia: testimonio di averla raggiunta finora nel 1987, 1990, 1995, 2001, 2003, 2004, 2008 (tre volte da solo). Ne ho toccato solo l’attacco, con Marino Dall’Oglio, nel settembre 2004, per poi rinunciare data la stanchezza dell’amico. La scorbutica Zesta, invece, quotata 2768 metri, si nota bene dalla SP 48 che porta al Passo Tre Croci, e si lambisce salendo dal Passo a Forcella del Ciadin. Su questa vetta, più aspra della vicina Punta Nera, sono salito nel 1991, 1992, 1995, 1997 (una volta da solo). Penso di non soffrire di “autocondizionamento”, ma riflettendoci, talvolta mi pare di aver visitato queste cime anche in altre occasioni. Sarà forse perché, con tanti articoli e studi sulle mie montagne, le rivivo intensamente ogni volta e mi sembra di tornare lassù molto spesso! In fatto di salite, in ogni modo, non è ancora chiusa la partita e mi auguro di avere l'occasione di calcare ancora quelle cime solitarie e neglette dall'alpinismo di massa!

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