venerdì 13 giugno 2008

Detassis, Quinz, Menegus, Piussi: quattro protagonisti dell'alpinismo sono andati avanti

“La montagna perde quattro eroi”. Sembra un titolo retorico dei tempi andati, ma sicuramente può funzionare anche oggi. Perché in pochi giorni ci hanno lasciato quattro celebri alpinisti: Bruno Detassis, il “grande vecchio”, custode per oltre settant’anni delle crode del Brenta; Valerio Quinz, guida di Misurina che poco più che ragazzo vinse lo Spigolo Giallo in Lavaredo da solo; e ancora, il cadorino Natale Menegus, alpinista fortissimo che fu fra i protagonisti della prima invernale della Solleder sulla N.O. della Civetta. E adesso li ha raggiunti anche Ignazio Piussi, friulano che sulle sconosciute e severe pareti di casa, ma anche in Dolomiti, fece grandi cose (oltre a vie nuove di alto livello, la seconda salita della Lacedelli sulla Scotoni - ritenuta al tempo la via più dura delle Alpi Orientali -, a vent'anni), guidò i quattro che in una settimana di marzo superarono la citata Solleder, fu in Antartide e ha chiuso la sua parabola con un libro e un film, “Ladro di montagne” di Nereo Zeper. Bruno-Valerio-Natale-Ignazio: una lunga cordata, che ha scritto pagine indimenticabili nel libro d'oro dell’alpinismo, e magari ora aprirà insieme qualche bella ”Direttissima” fra le nuvole.

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