Da un amico studioso, ho saputo che a San Vito di Cadore si sta scavando per riportare alla luce i resti di una chiesa antica a Chiapuzza, dedicata a San Floriano. I risultati delle ricerche sembrano soddisfacenti, in questi anni in cui da Auronzo a Calalzo, da Pieve a San Vito, il Cadore sta schiudendo numerose finestre sul passato delle nostre comunità. Lo studioso si chiedeva però perché nessuno abbia mai pensato di avviare una campagna di studi archeologici anche sul nostro Castello di Botestagno. Edificato intorno al 1100 dal Patriarca d’Aquileia sulla rocca che strapiomba per un centinaio di metri verso il Ru Felizon, e cancellato definitivamente dalla topografia nel 1865, il Castello è un monumento fondamentale di storia ampezzana. Di esso sono già state scritte numerose e interessanti pagine, e lassù forse sarebbe utile avviare i primi studi archeologici su Cortina. Di fatto, escludendo le due monete trovate nel 1914 a Cadin, delle quali si ha solo una vaga notizia, finora la conca ampezzana non ha mai fornito grandi attrattive agli studiosi del passato remoto. Non potremmo includere anche l’archeologia, nei futuri programmi culturali da avviare in Ampezzo? Forse la rocca di Botestagno, che oggi svela solo scarsi e muti ruderi, avrebbe molto da raccontare sul tempo che fu.
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