giovedì 4 novembre 2010

Un ricordo al giorno: 4 novembre, Bepi Degregorio

Il 4/11/1978 moriva a 89 anni, nella sua casa di Cortina, Giuseppe Degregorio, noto come "Bepi", alpinista e scrittore. Originario di Predazzo, si diplomò maestro elementare e fu amico delle guide fassane Tita Piaz e Francesco Iori. Perseguitato politico dall'Austria per le idee irredentiste, nel 1920 giunse in Ampezzo per dirigere l'Ufficio Postale, dove rimase fino alle Olimpiadi Invernali del 1956, e per arrampicare. Presidente del CAI Cortina dal 1924 al 1970, presiedette anche il Corpo Guide Alpine Ampezzane, il Soccorso Alpino, i cronometristi, e fu un buon arrampicatore. Ebbe all'attivo diverse vie nuove, realizzate con Federico Terschak e Erwin Merlet, sull'Averau (1925), Croda da Lago (1924, 1926, 1932), Pomagagnon (1927), Piz Popena (1925), Sorapis (1931) e sulle crode fassane. Sue anche la probabile prima invernale solitaria del Becco di Mezzodì (1925) e le prime sciistiche del Picco di Vallandro e della Cresta di Costabella (1934). Spesso in compagnia di noti alpinisti, ripeté le vie classiche della conca ampezzana, fino agli ultimi anni '40. Giornalista e scrittore dalla penna facile ed efficace, illustrò in numerosi articoli Cortina e le sue montagne, pubblicando nel 1952 da Cappelli un suggestivo volume con lo stesso titolo, rielaborato e ristampato con il titolo di "Andar per Dolomiti" poco prima della morte. S'interessò di impianti sciistici e di turismo, fu socio del Gruppo Italiano degli Scrittori di Montagna e fino a tarda età ricevette amici e alpinisti nella sua "Villa Soreghina" presso l'ex stazione ferroviaria di Cortina, dove la cornice del poggiolo d'ingresso era attrezzata con una corda di canapa e un cartello, che avvertiva "Solo per sestogradisti".

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