venerdì 29 ottobre 2010

Piero Mazzorana, a 100 anni dalla nascita


Il 4/9/1977 avevo finito da poco il liceo, quando con Enrico, già lanciato verso l'arrampicata di alto livello, salii la via aperta nel 1934 da Comici e del Torso sulla parete S della Punta Col de Varda, sopra Misurina. La via è nota agli alpinisti classici per un mix di fattori, che ne fanno un percorso frequentato: infatti, anch'io l'ho salita altre tre volte. In uno degli ultimi tiri di corda c'è un tratto aereo e impegnativo, che superai provando forse la prima grande emozione dolomitica. Usciti dalla via, fra i massi della vetta trovai un barattolo con un biglietto, e lo lessi con la passione, già in incubazione, dello storico. Seppi così che il giorno prima era passato di là Piero Mazzorana (1910-80), guida alpina degli anni Trenta-Quaranta, "patron" dal '49 al '75 del Rifugio Auronzo e autore di una sessantina di vie nuove soprattutto nei Cadini di Misurina, qualcuna delle quali l'avrei apprezzata anch'io. Mazzorana era salito da solo per la “Via Obliqua” sulla parete S, continuando il percorso che per mezzo secolo lo aveva visto calpestare innumerevoli cime principalmente nei Brentoni, Cadini, Cristallo e Popena, Croda dei Toni, Popera, Sella, Tre Cime. Leggere quel piccolo biglietto sgualcito mi commosse, pensando che Mazzorana era già anziano, ma la passione della roccia non lo aveva ancora abbandonato. Quando, nella primavera dell'80, mio padre - che lo conosceva e me lo aveva presentato su in Rifugio - me ne comunicò la scomparsa, mi dispiacque di non avere fotografato quella firma tremolante nascosta in mezzo ai sassi di una piccola cima dolomitica. Forse era una delle ultime testimonianze della lunga vita di roccia della guida alpina Piero Mazzorana.

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