mercoledì 1 aprile 2009

Il Bonnerhutte sul Corno Fana: un rifugio nuovo, ma vecchio di oltre un secolo

Per fare apprezzare agli escursionisti il Corno Fana di Dobbiaco (m 2663) e la zona alpina che lo circonda, nel 1880 la Sezione Alta Pusteria del Club Alpino Tedesco-Austriaco tracciò un sentiero che raggiungeva la cupola sommitale. Nel 1894 il Comune di Dobbiaco concesse alla Sezione un terreno fabbricabile sul fianco della montagna, dove il Club Alpino edificò un piccolo rifugio, donandone due anni più tardi la proprietà alla Sezione di Bonn. Nacque così la Bonnerhütte, arricchita nel 1904 dalla Bonner Höhenweg, un panoramico sentiero di cresta che la collegava a Sankt Jakob in Defereggen, subito di là dal confine. Con la ferrovia, che dal 30 novembre 1871 unì Vienna con l’Italia del Nord, d’estate iniziarono a popolare l'Alta Pusteria facoltosi turisti, che salivano alla Bonnerhütte in portantina, con cavalli o con muli, per poi percorrere la Bonner Höhenweg. Dalla Defereggental, i turisti proseguivano in carrozza fino a Lienz, per rientrare a Dobbiaco in treno. Nel 1907 il Rifugio registrò circa 500 passaggi. Dopo la Grande Guerra e la conseguente demarcazione del confine, lo Stato Italiano espropriò la costruzione, che fu utilizzata prima come base di sorveglianza e poi come ricovero di bestiame. Abbandonata e inservibile per molti anni, dal 2007 la struttura è rinata per opera di un volonteroso privato, come Rifugio Bonnerhütte, ed offre circa 20 posti letto e il tradizionale "servizio d'alberghetto". Il modo migliore per salire al rifugio, posto in splendida posizione a 2307 metri su un costone erboso, consiste, partendo dai masi di Candelle in Val San Silvestro, nel seguire il sentiero n. 25, che lo raggiunge in un paio d'ore. Con un’altra oretta di cammino su terreno facile ed aperto, si può salire poi in vetta al Corno, punto panoramico impareggiabile.

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