Da tre anni circa, in alta stagione il nostro Corso Italia viene animato, tra tante altre divagazioni, da un mimo. Non sappiamo il suo nome né da dove viene a guadagnarsi la giornata. Lo incontriamo tutti i giorni, con il sole e sotto la neve, e sappiamo soltanto che non disturba nessuno con le sue simpatiche esibizioni, in cui suona canzoni struggenti con l’armonica, stupisce i bambini ed intenerisce gli adulti con il suo viso pallido e melanconico. Il mimo non chiede nulla, non sporca, non fa rumori e non molesta i passanti: eppure in questo paese c’è qualcuno al quale anche un pacifico artista di strada dà fastidio. L’ultimo giorno di febbraio, l’ennesimo intollerante esibizionista ha tracciato in vernice rossa la scritta “NO MIMO” sulla panchina davanti ai bagni pubblici di Via Varentin, dove il mimo arriva ogni giorno con il suo trolley per indossare al mattino e togliersi alla sera il costume di scena. Ebbene, l’artista al quale il mimo dà fastidio, imbratta la panchina oltraggiandolo, ma a lui e a tanti altri non disturbano gli uomini che orinano negli angoli più appartati delle case vicine, i cani e gatti che lordano in ogni luogo e la discarica a cielo aperto di fronte alla panchina, proprio in faccia al Municipio restaurato di fresco, nel cuore della Cortina vacanziera e modaiola! Povero mimo, che subisca anche lui la scarsa libertà d’espressione che noi abbiamo riscontrato nel nostro paese?
Nessun commento:
Posta un commento